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faceva guerra ai Viniziani, fece Tiziano, secondo che egli stesso rac- |
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conta, un Angelo Raffaello, Tobia et un cane nella chiesa di San Mar- |
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ziliano, con un paese lontano, dove in un boschetto San Giovanni |
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Batista ginocchioni sta orando verso il cielo, donde viene uno splen- |
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dore che lo illumina; e questa opera si pensa che facesse innanzi che |
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desse principio alla facciata del Fondaco de' Tedeschi. Nella quale |
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facciata non sapendo molti gentiluomini che Giorgione non vi la- |
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vorasse più, né che la facesse Tiziano, il quale ne aveva scoperto una |
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parte, scontrandosi in Giorgione, come amici si rallegravano seco, |
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dicendo che si portava meglio nella facciata di verso la Merceria che |
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non aveva fatto in quella che è sopra il Canal Grande; della qual cosa |
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sentiva tanto sdegno Giorgione, che infino che non ebbe finita Ti- |
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ziano l'opera del tutto, e che non fu notissimo che esso Tiziano aveva |
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fatta quella parte, non si lasciò molto vedere, e da indi in poi non |
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volle che mai più Tiziano praticasse o fusse amico suo. |
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L'anno appresso 1508 mandò fuori Tiziano in istampa di legno il |
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Trionfo della Fede, con una infinità di figure, i primi Parenti, i Pa- |
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triarci, i Profeti, le Sibille, gl'Innocenti, i Martiri, gl'Apostoli, e Ge- |
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sù Cristo in sul trionfo, portato dai quattro Evangelisti e dai quattro |
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Dottori, con i Santi confessori dietro: nella quale opera mostrò Ti- |
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ziano fierezza, bella maniera e sapere tirare via di pratica. E mi ri- |
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cordo che fra' Bastiano del Piombo, ragionando di ciò, mi disse che, |
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se Tiziano in quel tempo fusse stato a Roma et avesse veduto le cose |
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di Michelagnolo, quelle di Raffaello e le statue antiche, et avesse stu- |
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diato il disegno, arebbe fatto cose stupendissime, vedendosi la bella |
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pratica che aveva di colorire, e che meritava il vanto d'essere a' tempi |
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nostri il più bello e maggiore imitatore della natura nelle cose de' co- |
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lori, che egli arebbe nel fondamento del gran disegno aggiunto al- |
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l'Urbinate et al Buonarruoto. |
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Dopo, condottosi Tiziano a Vicenza, dipinse a fresco, sotto la log- |
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getta dove si tiene ragione all'udienza publica, il Giudizio di Sala- |
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mone, che fu bell'opera. Appresso, tornato a Vinezia, dipinse la fac- |
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ciata de' Grimani; e in Padoa nella chiesa di Santo Antonio alcune |
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storie, pure a fresco, de' fatti di quel Santo; e in quella di |
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Santo Spirito fece in una piccola tavoletta un San Marco a sedere in |
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mezzo a certi Santi, ne' cui volti sono alcuni ritratti di naturale, fatti |
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a olio con grandissima diligenza: la qual tavola molti hanno creduto |
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che sia di mano di Giorgione. Essendo poi rimasa imperfetta per la |
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morte di Giovan Bellino, nella sala del Gran Consiglio, una storia |
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dove Federigo Barbarossa alla porta della chiesa di San Marco sta |