Volume 6

Edizione Giuntina
    Oltre al detto catafalco, essendo tutta la chiesa parata di rovesci e
    rasce nere - appiccate non, come si suole, alle colonne del mezzo, ma
    alle cappelle che sono intorno intorno -, non era alcun vano fra i pi-
    lastri, che mettono in mezzo le dette cappelle e corrispondono alle
5   colonne, che non avesse qualche ornamento di pittura, et il quale,
    facendo bella e vaga et ingegnosa mostra, non porgesse in un mede-
    simo tempo maraviglia e diletto grandissimo.
    E per cominciarmi da un capo, nel vano della prima cappella, che
    è a canto all'altare maggiore andando verso la Sagrestia vecchia, era
10   un quadro alto braccia sei e lungo otto, nel quale con nuova e quasi
    poetica invenzione era Michelagnolo in mezzo, come giunto ne'
    Campi Elisi, dove gl'erano da man destra, assai maggiori che il na-
    turale, i più famosi e que' tanto celebrati pittori e scultori antichi,
    ciascuno de quali si conosceva a qualche notabile segno: Praxitele
15   al Satiro che è nella Vigna di papa Giulio Terzo, Apelle al ritratto
    d'Alessandro Magno, Zeusi a una tavoletta dove era figurata l'uva che
    ingannò gli uccelli, e Parrasio con la finta coperta del quadro di pit-
    tura. E così come [questi] a questi, così gl'altri ad altri segni
    erano conosciuti. A man manca erano quegli che in questi nostri se-
20   coli, da Cimabue in qua, sono stati in queste arti illustri: onde vi si
    conosceva Giotto a una tavoletta in cui si vedeva il ritratto di Dante
    giovanetto, nella maniera che in Santa Croce si vede essere stato da
    esso Giotto dipinto; Masaccio al ritratto di naturale; Donatello si-
    milmente al suo ritratto et al suo Zuccone del Campanile, che gl'era
25   a canto; e Filippo Brunelleschi al ritratto della sua cupola di Santa
    Maria del Fiore. Ritratti poi di naturale, senz'altri segni, vi erano fra'
    Filippo, Taddeo Gaddi, Paulo Uccello, fra' Giovann'Agnolo, Iacopo
    Puntormo, Francesco Salviati et altri. I quali tutti, con le medesime
    accoglienze che gl'antichi, e pieni di amore e maraviglia, gl'erano in-
30   torno, in quel modo stesso che ricevettero Virgilio gli altri poeti nel
    suo ritorno, secondo la finzione del divino poeta Dante: dal quale es-
    sendosi presa l'invenzione, si tolse anco il verso che in un breve si
    leggeva sopra et in una mano del fiume Arno, che a' piedi di Michela-
    gnolo con attitudine e fattezze bellissime giaceva:
35   Tutti l'ammiran, tutti onor gli fanno.
    Il qual quadro, di mano di Alessandro Allori, allievo del Bronzino,
    pittore eccellente e non indegno discepolo e creato di tanto maestro,
    fu da tutti coloro che il videro sommamente lodato.
    Nel vano della cappella del Santissimo Sacramento in testa della
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