Volume 6

Edizione Giuntina
    Da questo piano si alzava una faccia di cinque braccia e mezzo con
    le sue cornici di sotto e sopra e in su' canti, lasciando nel mezzo lo
    spazio di quattro quadri, nel primo de' quali, che veniva a essere
    nella faccia dove erano i due Fiumi, era dipinto di chiaro scuro, sì
5   come erano anche tutte l'altre pitture di questo apparato, il Magnifico
    Lorenzo Vecchio de' Medici che riceveva nel suo giardino, del quale
    si è in altro luogo favellato, Michelagnolo fanciullo, avendo veduti
    certi saggi di lui che accennavano, in que' primi fiori, i frutti che poi
    largamente sono usciti della vivacità e grandezza del suo ingegno. Co-
10   tale istoria dunque si conteneva nel detto quadro, il quale fu dipinto
    da Mirabello e da Girolamo del Crucifissaio, così chiamati, i quali,
    come amicissimi e compagni, presono a fare quell'opera insieme,
    nella quale con vivezza e pronte attitudini si vedeva il detto Magnifico
    Lorenzo, ritratto di naturale, ricevere graziosamente Michelagnolo
15   fanciulletto e tutto reverente nel suo giardino, et essami-
    natolo consegnarlo ad alcuni maestri che gl'insegnassero.
    Nella seconda storia, che veniva a essere, continuando il medesimo
    ordine, vòlta verso la porta del fianco che va fuori, era figurato papa
    Clemente che, contra l'openione del volgo, il quale pensava che Sua
20   Santità avesse sdegno con Michelagnolo per conto delle cose dell'as-
    sedio di Firenze, non solo lo assicura e se gli mostra amorevole, ma lo
    mette in opera alla Sagrestia nuova et alla Libreria di San Lorenzo;
    ne' quali luoghi quanto divinamente operasse si è già detto. In questo
    quadro adunque era di mano di Federigo Fiamingo, detto del Padoa-
25   no, dipinto con molta destrezza e dolcissima maniera Michelagnolo
    che mostra al Papa la pianta della detta Sagrestia; e dietro lui, parte
    da alcuni Angioletti e parte da altre figure erano portati i modelli del-
    la Libreria, della Sagrestia e delle statue che vi sono oggi finite: il
    che tutto era molto bene accomodato e lavorato con diligenza.
30   Nel terzo quadro che, posando come gl'altri detti sul primo piano,
    guardava l'altare maggiore, era un grande epitaffio latino composto
    dal dottissimo messer Pier Vettori, il sentimento del quale era tale in
    lingua fiorentina L'Accademia de' Pittori, Scultori et Architettori, col favore et aiuto del
    duca Cosimo de' Medici, loro capo e sommo protettore di queste arti,
35   ammirando l'eccellente virtù di Michelagnolo Buonarruoti e ricono-
    scendo in parte il beneficio ricevuto dalle divine opere sue, ha dedicato
    questa memoria, uscita dalle proprie mani e da tutta l'affezzione del
    cuore, all'eccellenza e virtù del maggior pittore, scultore et architettore
    che sia mai stato.
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