Volume 6

Edizione Giuntina
    mancata ogni speranza d'utile o onore che si possa da un virtuoso
    avere, ell'è nondimeno di sua natura e per proprio merito amata
    et onorata. Per le quali cose apparì questa dimostrazione più viva
    e più preziosa che ogni pompa d'oro e di drappi che fare si fusse
5   potuta.
    Con questa bella frequenza essendo stato quel corpo condotto in
    Santa Croce, poi che ebbono i frati fornite le cerimonie che si costu-
    mano d'intorno ai defunti, fu portato, non senza grandissima diffi-
    cultà, come s'è detto, per lo concorso de' popoli, in sagrestia; dove il
10   detto Luogotenente, che per l'uffizio suo vi era intervenuto, pensando
    di far cosa grata a molti, et anco (come poi confessò) disiderando di
    vedere morto quello che e' non aveva veduto vivo o l'aveva veduto
    in età che n'aveva perduta ogni memoria, si risolvé allora di fare
    aprire la cassa. E così fatto, dove egli e tutti noi presenti credevamo
15   trovare quel corpo già putrefatto e guasto, perché era stato morto
    giorni venticinque, e ventidue nella cassa, lo vedemo così in tutte le
    sue parti intero e senza alcuno odore cattivo, che stemo per credere
    che più tosto si riposasse in un dolce e quietissimo sonno. Et oltre
    che le fattezze del viso erano come apunto quando era vivo (fuo-
20   ri che un poco il colore era come di morto), non aveva niun membro
    che guasto fusse o mostrasse alcuna schifezza; e la testa e le gote
    a toccarle erano non altrimenti che se di poche ore innanzi fusse
    passato.
    Passata poi la furia del popolo, si diede ordine di metterlo in un de-
25   posito in chiesa a canto all'altare de' Cavalcanti per me' la porta che
    va nel chiostro del Capitolo. In quel mezzo, sparsasi la voce per la
    città, vi concorse tanta moltitudine di giovani per vederlo, che fu
    gran fatica il potere chiudere il deposito. E se era di giorno, come fu
    di notte, sarebbe stato forza lasciarlo stare aperto molte ore per so-
30   disfare all'universale. La mattina seguente, mentre si cominciava
    dai pittori e scultori a dare ordine all'onoranza, cominciarono molti
    belli ingegni, di che è sempre Fiorenza abondantissima, ad appiccare
    sopra detto deposito versi latini e volgari, e così per buona pezza fu
    continuato, in tanto che quelli componimenti che allora furono stam-
35   pati furono piccola parte a rispetto de' molti che furono fatti.
    Ora, per venire all'essequie, le quali non si fecero il dì dopo San
    Giovanni, come si era pensato, ma furono insino al quattordicesimo
    giorno di luglio prolungate, i tre Deputati (perché Benvenuto Cellini,
    essendosi da principio sentito alquanto indisposto, non era mai fra
40   loro interven[u]to), fatto che ebbe[ro] proveditore Zanobi Lastricati
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