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la morte, fu ad uso di mercanzia mandato in una balla segreta- |
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mente: il quale modo si tenne acciò in Roma non s'avesse a fare ro- |
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more, e forse essere impedito il corpo di Michelagnolo e non lasciato |
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condurre in Firenze. Ma innanzi che il corpo venisse, intesa la nuova |
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della morte, ragunatisi insieme, a richiesta del Luogotenente della |
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loro Accademia, i principali pittori, scultori et architetti, fu ricordato |
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loro da esso Luogotenente, che allora era il reverendo don Vincenzio |
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Borghini, che erano ubligati, in virtù de' loro capitoli, ad onorare la |
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morte di tutti i loro fratelli, e che avendo essi ciò fatto sì amorevol- |
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mente e con tanta sodisfazione universale nell'essequie di fra' Giovan |
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Agnolo Montorsoli, che primo dopo la creazione dell'Accademia era |
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mancato, vedessero bene quello che fare si convenisse per l'onoranza |
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del Buonarruoto, il quale da tutto il corpo della Compagnia e con |
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tutti i voti favorevoli era stato eletto primo accademico e capo di |
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tutti loro. Alla quale proposta risposero tutti, come ubbligatissimi et |
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affezionatissimi alla virtù di tant'uomo, che per ogni modo si facesse |
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opera di onorarlo in tutti que' modi che per loro si potessino maggiori |
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e migliori. Ciò fatto, per non avere ogni giorno a ragunare tante gente |
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insieme con molto scomodo loro, e perché le cose passassero più quie- |
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tamente, furono eletti sopra l'essequie et onoranza da farsi quattro uo- |
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mini: Agnolo Bronzino e Giorgio Vasari pittori, Benvenuto Cellini e |
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Bartolommeo Amannati scultori, tutti di chiaro nome e d'illustre va- |
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lore nelle lor arti, acciò, dico, questi consultassono e fermassono fra |
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loro e col Luogotenente quanto, che e come si avesse a fare ciascuna |
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cosa, con facultà di poter disporre di tutto il corpo della Compagnia |
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et Accademia. Il quale carico presero tanto più volentieri, offerendosi, |
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come fecero di bonissima voglia, tutti i giovani e ' vecchi, ciascuno |
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nella sua professione, di fare quelle pitture e statue che s'avessono a |
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fare in quell'onoranza. Dopo ordinarono che il Luogotenente, per |
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debito del suo uffizio, et i consoli in nome della Compagnia et Acca- |
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demia significassero il tutto al signor Duca e chiedessono quegli |
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aiuti e favori che bisognavano, e specialmente che le dette essequie si |
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potessono fare in San Lorenzo, chiesa dell'illustrissima casa de' Me- |
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dici e dove è la maggior parte dell'opere che di mano di Michelagnolo |
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si veggiono in Firenze; e che oltre ciò Sua Eccellenza si contentasse |
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che messer Benedetto Varchi facesse e recitasse l'orazione funerale, |
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acciò che l'eccellente virtù di Michelagnolo fusse lodata dall'eccellen- |
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te eloquenza di tant'uomo quanto era il Varchi; il quale, per essere |
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particularmente a' servigii di Sua Eccellenza, non arebbe preso senza |
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parola di lei cotal carico, ancorché, come amorevolissimo di |