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posto all'arte, rispose: «E' si conosce». Un simil motto disse a un pittore |
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che avea dipinto una Pietà: che s'era portato bene, ch'ella era proprio una |
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pietà a vederla. |
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Intese che Sebastian Viniziano aveva a fare nella cappella di S. Piero |
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a Montorio un frate, e disse che gli guasterebbe quella opera; domandato |
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della cagione, rispose che, avendo eglino guasto il mondo, che è sì grande, |
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non sarebbe gran fatto ch'e' guastassero una cappella sì piccola. |
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Aveva fatto un pittore una opera con grandissima fatica e penatovi molto |
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tempo, e nello scoprirla aveva acquistato assai; fu domandato Michele |
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Agnolo che gli parea del fattore di quella; rispose: «Mentre che costui |
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vorrà esser ricco, sarà del continuo povero ». Uno amico suo, che già di- |
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ceva messa et era religioso, capitò a Roma tutto pieno di puntali e di |
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drappi, e salutò Michele Agnolo, et egli s'infinse di non vederlo; per che |
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fu l'amico sforzato fargli palese il suo nome; maravigliossi Michelagnolo |
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che fosse in quello abito; poi soggiunse, quasi rallegrandosi: «O[h], voi sete |
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bello! Se fosse così dentro come io vi veggo fuori, buon per l'anima vostra». |
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Mentre che egli faceva finire la sepoltura di Giulio, fece a uno squadra- |
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tore condurre un termine - che poi alla sepoltura in San Piero in Vin- |
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cola pose -, con dire: «Lieva oggi questo, e spiana qui, e pulisci qua», di |
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maniera che, senza che colui se n'avvedessi, gli fe' fare una figura: per |
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che, finita, colui maravigliosamente la guardava; disse Michele Agnolo: |