Volume 6

Edizione Giuntina
    era innamorato, et ella parimente di quelle di lui, e molte
    volte andò ella a Roma da Viterbo a visitarlo; e le disegnò Michela-
    gnolo una Pietà in grembo alla Nostra Donna con dua angioletti, mi-
    rabilissima, et un Cristo confitto in croce, che, alzato la te-
5   sta, raccomanda lo spirito al Padre, cosa divina; oltre a un Cristo con
    la Samaritana al pozzo.
    Dilettossi molto della Scrittura Sacra, come ottimo cristiano che
    egli era, et ebbe in gran venerazione l'opere scritte da fra' Girolamo
    Savonarola, per avere udito la voce di quel frate in pergamo. Amò
10   grandemente le bellezze umane per la imitazione dell'arte, per potere
    scierre il bello dal bello, ché senza questa imitazione non si può far
    cosa perfetta: ma non in pensieri lascivi e disonesti, che l'ha mostro
    nel modo del viver suo, che è stato parchissimo, essendosi contentato
    quando era giovane, per istare intento al lavoro, d'un poco di pane e
15   di vino, avendolo usato, sendo vecchio, fino che faceva il Giudizio di
    Cappella, col ristorarsi la sera, quando aveva finito la giornata, pur
    parchissimamente; ché, se bene era ricco, viveva da povero, né amico
    nessuno mai mangiò seco o di rado, né voleva presenti di nessuno,
    perché pareva, come uno gli donava qualcosa, d'essere sempre obli-
20   gato a colui. La qual sobrietà lo faceva essere vigilantissimo e di po-
    chissimo sonno, e bene spesso la notte si levava, non potendo dormi-
    re, a lavorare con lo scarpello, avendo fatto una celata di cartoni, e
    sopra il mezzo del capo teneva accesa la candela, la quale con questo
    modo rendeva lume dove egli lavorava, senza impedimento delle
25   mani. Et il Vasari, che più volte vidde la celata, considerò che non
    adoperava cera, ma candele di sevo di capra schietto, che sono ec-
    cellenti, e gliene mandò quattro mazzi, che erano quaranta libbre. Il
    suo servitore garbato gliene portò alle dua ore di notte, e presentate-
    gliene, Michelagnolo ricusava che non le voleva; gli disse: «Messe-
30   re, le m'hanno rotto per di qui in Ponte le braccia, né le vo' riportare
    a casa, che dinanzi al vostro uscio ci è una fanghiglia soda e stareb-
    bono ritte agevolmente: io le accenderò tutte». Michelagnolo gli
    disse: «Posale costì, che io non voglio che tu mi faccia le baie a
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Edizione Torrentiniana
    divina marchesa di Pescara gli scriva et opere faccia di lui cantando; et
35   egli a lei un bellissimo disegno d'una Pietà mandò, da lei chiestoli. Onde
    non si pensi mai penna, o per lettere scritte o per disegno, da altri meglio
    che da lui essere adoperata, et il simile qualsivoglia altro stile o dise-
    gnatoio.
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