Volume 6

Edizione Giuntina
    nel Po, et una Baccanalia di putti, che tutti sono, ciascuno per sé,
    cosa rarissima e disegni non mai più visti. Ritrasse Michelagnolo
    messer Tommaso in un cartone grande, di naturale, che né prima né
    poi di nessuno fece il ritratto, perché aboriva il fare somigliare il vivo,
5   se non era d'infinita bellezza. Queste carte sono state cagione che,
    dilettandosi messer Tommaso quanto e' fa, che n'ha poi avute una
    buona partita che già Michelagnolo fece a fra' Bastiano Viniziano,
    che le messe in opera, che sono miracolose; et invero egli le tiene
    meritamente per reliquie e n'ha accomodato gentilmente gli arte-
10   fici. Et invero Michelagnolo collocò sempre l'amor suo a persone
    nobili, meritevoli e degne, ché nel vero ebbe giudizio e gusto in tutte
    le cose. Ha fatto poi fare messer Tommaso a Michelagnolo molti di-
    segni per amici, come per il cardinale di Cesis la tavola dove è la No-
    stra Donna annunziata dall'Angelo, cosa nuova, che poi fu da Mar-
15   cello Mantovano colorita e posta nella cappella di marmo che ha
    fatto fare quel cardinale nella chiesa della Pace di Roma; come an-
    cora un'altra Nunziata, colorita pur di mano di Marcello, in una ta-
    vola nella chiesa di San Ianni Laterano, che 'l disegno l'ha il duca
    Cosimo de' Medici, il quale dopo la morte donò Lionardo Buonarruo-
20   ti suo nipote a Sua E[ccellenza], che gli tien per gioie, insieme con
    un Cristo che òra nell'orto, e molti altri disegni e schizzi e
    cartoni di mano di Michelagnolo, insieme con la statua della Vittoria
    che ha sotto un Prigione, di braccia cinque alta; ma quattro Prigioni
    bozzati, che possano insegnare a cavare de' marmi le figure con un
25   modo sicuro da non istorpiare i sassi, che il modo è questo: che se e'
    si pigliassi una figura di cera o d'altra materia dura e si mettessi a
    diacere in una conca d'acqua, la quale acqua essendo per sua natura
    nella sua sommità piana e pari, alzando la detta figura a poco a poco
    del pari, così vengono a scoprirsi prima le parti più rilevate et a na-
30   scondersi i fondi, cioè le parti più basse della figura, tanto che nel
    fine ella così viene scoperta tutta. Nel medesimo modo si debbono
    cavare con lo scarpello le figure de' marmi, prima scoprendo le parti
    più rilevate e di mano in mano le più basse; il quale modo si vede os-
    servato da Michelagnolo ne' sopradetti Prigioni, i quali Sua Eccel-
35   lenzia vuole che servino per esemplo de' suoi Accademici.
    Amò gli artefici suoi e praticò con essi, come con Iacopo Sanso-
    vino, il Rosso, il Puntormo, Daniello da Volterra e Giorgio Vasari
    aretino, al quale usò infinite amorevolezze e fu cagione che egli at-
    tendessi alla architettura con intenzione di servirsene un giorno, e
40   conferiva seco volentieri e discorreva delle cose dell'arte. E questi che
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