Volume 6

Edizione Giuntina
    arrivato il Duca, lo andò a vedere sùbito; il quale, fattogli
    molte carezze, lo fece, stimando la sua gran virtù, sedere a canto a sé,
    e con molta domestichezza ragionandogli di tutto quello che Sua Ec-
    cell[enza] aveva fatto fare di pittura e di scultura a Fiorenza e quello
5   che aveva animo di volere fare e della sala particularmente, di nuovo
    Michelagnolo ne lo confortò e confermò, e si dolse, perché amava quel
    Signore, non essere giovane di età da poterlo servire. E ragionando
    Sua E[ccellenza] che aveva trovato il modo da lavorare il porfido, cosa
    non creduta da lui, se gli mandò, come s'è detto nel primo capitolo
10   delle Teoriche, la testa del Cristo lavorata da Francesco del Tadda
    scultore, che ne stupì. E tornò dal Duca più volte, mentre che dimorò
    in Roma, con suo grandissima satisfazione. Et il medesimo fece, an-
    dandovi poco dopo lo illustrissimo don Francesco de' Medici suo fi-
    gliuolo, del quale Michelagnolo si compiacque per le amorevoli acco-
15   glienze e carezze fatte da Sua Eccell[enza] illustrissima, che gli parlò
    sempre con la berretta in mano, avendo infinita reverenza a sì raro
    uomo, e scrisse al Vasari che gli incresceva l'essere indisposto e vec-
    chio, ché arebbe voluto fare qualcosa per quel signore, et andava cer-
    cando comperare qualche anticaglia bella per mandargliene a Fiorenza.
20   Ricercato a questo tempo Michelagnolo dal Papa per Porta Pia d'un
    disegno, ne fece tre, tutti stravaganti e bellissimi, che 'l Papa elesse
    per porre in opera quello di minore spesa, come si vede oggi murata
    con molta sua lode. E visto l'umor del Papa, perché dovessi restaurare
    le altre porte di Roma, gli fece molti altri disegni: e 'l medesimo fece,
25   richiesto dal medesimo Pontefice, per far la nuova chiesa di Santa
    Maria delli Angioli nelle Terme Diocliziane per ridurle a tempio a
    uso di cristiani; e prevalse un suo disegno ch'e' fece a molti altri fatti
    da eccellenti architetti, con tante belle considerazioni per comodità de'
    frati Certosini, che l'hanno ridotto oggi quasi a perfezzione, che fe'
30   stupire Sua Santità e tutti i prelati e signori di corte delle bellissime
    considerazioni che aveva fatte con giudizio, servendosi di tutte l'os-
    sature di quelle Terme: e se ne vedde cavato un tempio bellissimo et
    una entrata fuor della openione di tutti gli architetti, dove ne riportò
    lode et onore infinito. Come anche per questo luogo e' disegnò per
35   Sua Santità di fare un ciborio del Sagramento di bronzo, stato get-
    tato gran parte da maestro Iacopo Ciciliano, eccellente gettatore di
    bronzi, che fa che vengono le cose sottilissimamente senza bave, che
    con poca fatica si rinettano; che in questo genere è raro mae-
    stro e molto piaceva a Michelagnolo.
40   Aveva discorso insieme la nazione fiorentina più volte di dar qualche
- pagina 103 -
pagina precedentepagina successiva