Volume 5

Edizione Giuntina
    del Piombo, al patriarca d'Aquilea un Cristo che porta la croce,
    dipinto in pietra dal mezzo in su, che fu cosa molto lodata, e massi-
    mamente nella testa e nelle mani, nelle quali parti era Bastiano vera-
    mente eccellentissimo.
5   Non molto dopo, essendo venuta a Roma la nipote del Papa,
    che fu poi et è ancora reina di Francia, fra' Sebastiano la cominciò
    a ritrarre, ma non finita si rimase nella guardaroba del Papa. E
    poco appresso, essendo il cardinale Ippolito de' Medici innamorato
    della signora Giulia Gonzaga, la quale allora si dimorava a Fondi,
10   mandò il detto cardinale in quel luogo Sebastiano, accompagnato
    da quattro cavai leggieri, a ritrarla; et egli in termine d'un mese
    fece quel ritratto, il quale, venendo dalle celesti bellezze di quella
    signora e da così dotta mano, riuscì una pittura divina; onde portata
    a Roma, furono grandemente riconosciute le fatiche di quell'arte-
15   fice dal cardinale, che conobbe questo ritratto, come veramente era,
    passar di gran lunga quanti mai n'aveva fatto Sebastiano infino a
    quel giorno. Il qual ritratto fu poi mandato al re Francesco in Fran-
    cia, che lo fe' porre nel suo luogo di Fontanableò.
    Avendo poi cominciato questo pittore un nuovo modo di colorire
20   in pietra, ciò piaceva molto a' popoli, parendo che in quel modo le
    pitture diventassero eterne, e che né il fuoco né i tarli potessero
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Edizione Torrentiniana
    dal mez[z]o in su, che fu cosa molto lodata, avvengaché Sebastiano le
    mani e le teste molto mirabilmente faceva.
    Era venuta in questo tempo in Roma la nipote del Papa, che ora è
25   regina di Francia; fra' Sebastiano la cominciò a ritrarre, e quella non
    finì; la quale è rimasa nella guardaroba del Papa. Era allora Ip-
    polyto cardinale de' Medici innamorato della signora Giulia da Gonza-
    ga, la quale si ritrovava in Fondi; per il che, come desideroso d'averne
    un ritratto, mandò fra' Sebastiano a Fondi per questo, che fu accompa-
30   gnato da quattro cavalli leggieri; et egli in termine d'un mese fece il ri-
    tratto, che venendo da le bellezze di quella signora, ch'erano celesti,
    riuscì una pittura divina; la quale opera portata a Roma, furono gran-
    demente riconosciute le fatiche di fra' Sebastiano dal reverendissimo car-
    dinale, che aveva in ciò giudicio grandissimo. Questo ritratto veramente
35   di quanti egli ne fece fu il più divino, venendo ciò dal suggetto di lei e da
    le fatiche di lui.
    Aveva cominciato un novo modo di colorire in pietra; la qual novità
    piaceva molto a' popoli, considerando che tali pitture diventassero eterne,
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