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cinque o sei sorti di neri che egli ha addosso, velluto, raso, ermisino, |
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damasco e panno, et una barba nerissima sopra quei neri, sfilata |
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tanto bene che più non può essere il vivo e naturale. Ha in mano |
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questo ritratto un ramo di lauro et una carta, dentrovi scritto il no- |
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me di Clemente Settimo, e due maschere inanzi, una bella per [la |
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Virtù e l'altra brutta per il Vizio. La quale pittura messer Pietro donò |
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alla patria sua, e i suoi cittadini l'hanno messa nella sala publica |
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del loro Consiglio, dando così onore alla memoria di quel loro in- |
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gegnoso cittadino, e ricevendone da lui non meno. Dopo ritrasse |
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Sebastiano Andrea Doria, che fu nel medesimo modo cosa mirabile, |
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e la testa di Baccio Valori fiorentino, che fu anch'essa bella quanto |
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più non si può credere. |
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In questo mentre morendo frate Mariano Fetti, frate del Piombo, |
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Sebastiano ricordandosi delle promesse fattegli dal detto vescovo di |
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Vasona, maestro di casa di Sua Santità, chiese l'ufficio del Piombo; |
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onde, se bene anco Giovanni da Udine, che tanto ancor egli aveva |
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servito Sua Santità in minoribus, e tuttavia la serviva, chiese il me- |
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desimo ufficio, il Papa, per i prieghi del vescovo e perché così la |
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virtù di Sebastiano meritava, ordinò che esso Bastiano avesse l'uf- |
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ficio, e sopra quello pagasse a Giovanni da Udine una pensione |