Volume 5

Edizione Giuntina
    cinque o sei sorti di neri che egli ha addosso, velluto, raso, ermisino,
    damasco e panno, et una barba nerissima sopra quei neri, sfilata
    tanto bene che più non può essere il vivo e naturale. Ha in mano
    questo ritratto un ramo di lauro et una carta, dentrovi scritto il no-
5   me di Clemente Settimo, e due maschere inanzi, una bella per [la
    Virtù e l'altra brutta per il Vizio. La quale pittura messer Pietro donò
    alla patria sua, e i suoi cittadini l'hanno messa nella sala publica
    del loro Consiglio, dando così onore alla memoria di quel loro in-
    gegnoso cittadino, e ricevendone da lui non meno. Dopo ritrasse
10   Sebastiano Andrea Doria, che fu nel medesimo modo cosa mirabile,
    e la testa di Baccio Valori fiorentino, che fu anch'essa bella quanto
    più non si può credere.
    In questo mentre morendo frate Mariano Fetti, frate del Piombo,
    Sebastiano ricordandosi delle promesse fattegli dal detto vescovo di
15   Vasona, maestro di casa di Sua Santità, chiese l'ufficio del Piombo;
    onde, se bene anco Giovanni da Udine, che tanto ancor egli aveva
    servito Sua Santità in minoribus, e tuttavia la serviva, chiese il me-
    desimo ufficio, il Papa, per i prieghi del vescovo e perché così la
    virtù di Sebastiano meritava, ordinò che esso Bastiano avesse l'uf-
20   ficio, e sopra quello pagasse a Giovanni da Udine una pensione
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Edizione Torrentiniana
    damasco e panno, et una barba nerissima sopra quei neri, sfilata
    certo da stupirne, che di similitudine e di carne si mostra viva. Tiene
    in una mano un ramo di lauro et una carta, dentrovi scritto il nome di
    Clemente VII, e due maschere inanzi, una bella per la Virtù e l'altra
25   brutta per il Vizio; e certamente non si potrebbe a tal cosa aggiugnere.
    Ritrasse ancora Andrea Doria, che era nel medesimo modo mirabile; e
    così fece poi la testa di Baccio Valori della medesima bontà, e così la te-
    sta del Papa, che fu tenuta divina; dopo la quale, insieme con le altre cose
    di lui, che infinite furono in questi ritratti, tutte di corrispondente bel-
30   lezza lavorate e finite, egli nella corte di Sua Santità serviva con som-
    missione grandissima.
    Avvenne che fra' Mariano Fetti, frate del Piombo, si morì; e Seba-
    stiano per mez[z]o del vescovo di Vasona, maestro di casa di Sua San-
    tità, chiese al Papa l'ufficio del Piombo: e così Giovanni da Udine, che
35   tanto ancor egli aveva servito Sua Santità in minoribus e tuttavia la
    serviva; ma il Papa, per li preghi del vescovo e per la servitù di Seba-
    stiano, ordinò ch'egli avesse tale ufficio, e che sopra quello pagasse a
    Giovanni da Udine una pensione di ccc. scudi. Laonde Sebastiano prese
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