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d'un San Michele che è sopra un diavolo grande; la quale doveva |
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andare in Francia al re, che prima aveva avuto un quadro di mano |
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del medesimo. |
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Essendo poi creato sommo pontefice Giulio cardinal de' Medici, |
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che fu chiamato Clemente Settimo, fece intendere a Sebastiano, |
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per il vescovo di Vasona, ch'era venuto il tempo di fargli bene, e che |
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se n'avedrebbe all'occasioni. Sebastiano intanto, essendo unico nel |
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fare ritratti, mentre si stava con queste speranze, fece molti di |
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naturale; ma fra gli altri papa Clemente, che allora non portava |
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barba; ne fece, dico, due: uno n'ebbe il vescovo di Vasona e l'altro, |
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che era molto maggiore, cioè infino alle ginocchia et a sedere, è in |
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Roma nelle case di Sebastiano. Ritrasse anche Antonfrancesco de- |
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gl'Albizi fiorentino, che allora per sue fac[c]ende si trovava in Roma: |
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e lo fece tale che non pareva dipinto, ma vivissimo; onde egli, come |
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una preziosissima gioia, se lo mandò a Fiorenza. Erano la testa e le |
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mani di questo ritratto cosa certo maravigliosa, per tacere quanto |
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erano ben fatti i velluti, le fodere, i rasi e l'altre parti tutte di questa |
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pittura; e perché era veramente Sebastiano, nel fare i ritratti, di tutta |
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finezza e bontà a tutti gli altri superiore, tutta Fiorenza stupì di |
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questo ritratto d'Antonfrancesco. Ritrasse ancora in questo |
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medesimo tempo messer Pietro Aretino, e lo fece sì fatto che, oltre |
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al somigliarlo, è pittura stupendissima per vedervisi la differenza di |