|
|
male lingue si tacquero e pochi furono coloro che lo mordessero. |
|
|
Dopo, facendo Raffaello per lo cardinale de' Medici, per mandarla |
|
|
in Francia, quella tavola che dopo la morte sua fu posta all'altare |
|
|
principale di San Piero a Montorio, dentrovi la Trasfigurazione di |
5 |
|
Cristo, Sebastiano in quel medesimo tempo fece anch'egli, in un'al- |
|
|
tra tavola della medesima grandezza, quasi a concorrenza di Raffael- |
|
|
lo, un Lazaro quattriduano e la sua resurrezzione; la quale fu con- |
|
|
trafatta e dipinta con diligenza grandissima, sotto ordine e disegno |
|
|
in alcune parti di Michelagnolo. Le quali tavole finite, furono amen- |
10 |
|
due publicamente in Concistoro poste in paragone, e l'una e l'altra |
|
|
lodata infinitamente; e benché le cose di Raffaello, per l'estrema |
|
|
grazia e bellezza loro, non avessero pari, furono nondimeno anche |
|
|
le fatiche di Sebastiano universalmente lodate da ognuno. L'una di |
|
|
queste mandò Giulio cardinale de' Medici in Francia a Nerbona |
15 |
|
al suo vescovado, e l'altra fu posta nella Cancelleria, dove stette in- |
|
|
fino a che fu portata a San Piero a Montorio con l'ornamento che vi |
|
|
lavorò Giovan Barile. Mediante quest'opera, avendo fatto gran ser- |
|
|
vitù col cardinale, meritò Sebastiano d'esserne onoratamente rimu- |
|
|
nerato nel pontificato di quello. |