Volume 5

Edizione Giuntina
    che più che altro diede nome e fama a Luca, fu una carta grande,
    nella quale fece la Crucifissione di Gesù Cristo, et un'altra dove
    Pilato lo mostra al popolo dicendo: «Ecce homo». Le quali carte,
    che sono grande e con gran numero di figure, sono tenute rare, sì
5   come è anco una Conversione di San Paolo e l'essere menato così
    cieco in Damasco. E queste opere bastino a mostrare che Luca si
    può fra coloro annoverare che con eccellenza hanno maneggiato il
    bulino.
    Sono le composizioni delle storie di Luca molto proprie e fatte
10   con tanta chiarezza et in modo senza confusione, che par proprio
    che il fatto che egli esprime non dovesse essere altrimenti, e sono
    più osservate, secondo l'ordine dell'arte, che quelle d'Alberto. Oltre
    ciò si vede che egli usò una discrezione ingegnosa nell'intagliare le
    sue cose, con ciò sia che tutte l'opere che di mano in mano si vanno
15   allontanando, sono manco tócche, perché elle si perdono di veduta,
    come si perdono dall'occhio le naturali, che vede da lontano; e
    però le fece con queste considerazioni e sfumate e tanto dolci, che
    col colore non si farebbe altrimenti: le quali avertenze hanno aperto
    gl'occhi a molti pittori. Fece il medesimo molte stampe piccole,
20   diverse Nostre Donne, i dodici Apostoli con Cristo, e molti Santi e
    Sante, et arme e cimieri et altre cose simili; et è molto bello un vil-
    lano che, facendosi cavare un dente, sente sì gran dolore che non
    s'accorge che intanto una donna gli vòta la borsa: le quali tutte opere
    d'Alberto e di Luca sono state cagione che dopo loro molti altri
25   fiaminghi e tedeschi hanno stampato opere simili bellissime.
    Ma tornando a Marcantonio, arivato in Roma, intagliò in rame
    una bellissima carta di Raffaello da Urbino, nella quale era una Lu-
    crezia romana che si uccideva, con tanta diligenza e bella maniera,
    che essendo sùbito portata da alcuni amici suoi a Raffaello, egli si
30   dispose a mettere fuori in istampa alcuni disegni di cose sue, et ap-
    presso un disegno che già avea fatto del giudizio di Paris, nel quale
    Raffaello per capriccio aveva disegnato il carro del Sole, le Ninfe
    de' boschi, quelle delle fonti e quelle de' fiumi, con vasi, timoni et
    altre belle fantasie attorno; e così risoluto, furono di maniera inta-
35   gliate da Marcantonio che ne stupì tutta Roma. Dopo queste fu
    intagliata la carta degl'Innocenti con bellissimi nudi, femine
    e putti, che fu cosa rara; et il Nettuno con istorie piccole d'Enea
    intorno, il bellissimo ratto d'Elena, pur disegnato da Raffaello, et
    un'altra carta dove si vede morire Santa Felicita bollendo nell'olio,
40   et i figliuoli essere decapitati. Le quali opere acquistarono a Marcantonio
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