Volume 5

Edizione Giuntina
    che se mille volte fussero stati insieme presenzialmente: di
    che ebbe Giulio tanto contento et allegrezza, che per quattro giorni
    non lo staccò mai, mostrandogli tutte l'opere sue e particolarmente
    tutte le piante degli edifizii antichi di Roma, di Napoli, di Pozzuolo,
5   di Campagna, e di tutte l'altre migliori antichità di che si ha me-
    moria, disegnate parte da lui e parte da altri. Dipoi, aperto un gran-
    dissimo armario, gli mostrò le piante di tutti gl'edifizii che erano
    stati fatti con suoi disegni et ordine, non solo in Mantova et in Roma,
    ma per tutta la Lombardia, e tanto belli, che io per me non credo che
10   si possano vedere né le più nuove né le più belle fantasie di fabbriche,
    né meglio accommodate. Dimandando poi il cardinale a Giorgio
    quello che gli paresse dell'opere di Giulio, gli rispose (esso Giulio
    presente) che elle erano tali, che ad ogni canto di quella città meritava
    che fusse posta la statua di lui, e che, per averla egli rinovata, la metà
15   di quello Stato non sarebbe stata bastante a rimunerar le fatiche e
    virtù di Giulio. A che rispose il cardinale Giulio essere più padrone
    di quello Stato che non era egli. E perché era Giulio amorevolissimo
    e specialmente degli amici, non è alcuno segno d'amore e di carezze
    che Giorgio non ricevesse da lui. Il qual Vasari partito di Mantova
20   et andato a Vinezia, e di là tornato a Roma, in quel tempo apunto
    che Michelagnolo aveva scoperto nella cappella il suo Giudizio,
    mandò a Giulio per messer Nino Nini da Cortona, segretario del
    detto cardinale di Mantova, tre carte de' sette Peccati mortali ritratti
    dal detto Giudizio di Michelagnolo, che a Giulio furono oltremodo
25   carissimi, sì per essere quello ch'egli erano, e sì perché, avendo
    allora a fare al cardinale una cappella in palazzo, ciò fu un destargli
    l'animo a maggior' cose che quelle non erano che aveva in pensiero.
    Mettendo dunque ogni estrema diligenza in fare un cartone bellis-
    simo, vi fece dentro con bel capriccio quando Pietro et Andrea
30   chiamati da Cristo lasciano le reti per seguitarlo, e di pescatori di
    pesci divenire pescatori d'uomini. Il quale cartone, che riuscì il
    più bello che mai avesse fatto Giulio, fu poi messo in opera da Fermo
    Guisoni, pittore e creato di Giulio, oggi eccellente maestro.
    Essendo non molto dopo i soprastanti della fabbrica di San Pe-
35   tronio di Bologna desiderosi di dar principio alla facciata dinanzi
    di quella chiesa, con grandissima fatica vi condussono Giulio in
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Edizione Torrentiniana
    Erano i soprastanti alla fabbrica di S. Petronio in Bologna desiderosi di
    dar principio alla facciata di quella; per il che con grandissima instanza vi
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