Volume 5

Edizione Giuntina
    fanciulletto, che sta in piedi dentro a un bacino, mentre San Gio-
    vannino getta l'acqua fuor d'un vaso: le quali amendue figure, che
    sono grandi quanto il naturale, sono bellissime; e dal mez[z]o in su,
    nel lontano sono, di figure piccole, alcune gentildonne che vanno a
5   visitarla. Il qual quadro fu poi donato dal Duca alla signora Isabella
    Buschetta; della quale signora fece poi Giulio il ritratto, e bellissimo,
    in un quadretto piccolo d'una Natività di Cristo, alto un braccio, che
    è oggi appresso al signor Vespasiano Gonzaga con un altro quadro
    donatogli dal duca Federigo, pur di mano di Giulio, nel quale è un
10   giovane et una giovane abbracciati insieme sopra un letto, in atto di
    farsi carezze, mentre una vecchia dietro a un uscio nascosamente gli
    guarda: le quali figure sono poco meno che il naturale e molto gra-
    ziose. Et in casa il medesimo è, in un altro quadro molto eccellente,
    un San Ieronimo bellissimo di mano pur di Giulio. Et appresso del
15   conte Nicola Maffei è un quadro d'uno Alessandro Magno, con una
    Vettoria in mano, grande quanto il naturale, ritratto da una medaglia
    antica, che è cosa molto bella.
    Dopo queste opere dipinse Giulio a fresco per messer Girolamo
    organista del duomo di Mantova suo amicissimo, sopra un ca-
20   mino, a fresco, un Vulcano che mena con una mano i mantici,
    e con l'altra, che ha un paio di molle, tiene il ferro d'una freccia che
    fabrica, mentre Venere ne tempera in un vaso alcune già fatte e le
    mette nel turcasso di Cupido: e questa è una delle belle opere che
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Edizione Torrentiniana
    anticamera dodici storie a olio sotto le dodici teste degli Imperatori, le
25   quali dipinse Tiziano da Cadoro: e veramente sono onorate e belle pit-
    ture. Sono altre stanze, e per il Duca altre pitture, le quali taceremo,
    avendo di lui dato quel saggio che si può dare d'un tanto bello ingegno;
    come chi andando a Mantova potrà vedere la fabbrica di Marmiruolo,
    nelle pitture sue non meno belle che quelle del castello e del T. Fece in
30   Santo Andrea allo altar del Sangue una tavola a olio, bellissima; et
    ancora nelle facce due storie: in una la Crocifissione di Cristo coi ladroni
    e cavalli, dei quali egli continuo molto si dilettò, e meglio d'altro maestro
    e più perfettamente di bella maniera gli dipinse; nell'altra faccia èvvi la
    storia quando trovano il sangue. E per molte chiese di quella città fece
35   cappelle, tavole e varii ornamenti per abbellirla et ornarla. La qual cosa
    fu cagione che quel Duca onoratamente lo rimunerò. Inoltre fabbri-
    cò per sua abitazione in quella città una casa dirimpetto a San Barnaba,
    la quale fece tutta dipignere et abbellire di stucchi, perciò che egli aveva
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