Volume 5

Edizione Giuntina
    doppo, col disegno d'un cartone di Giulio dipinse a fresco dentro
    la porta del palazzo del cardinale della Valle, in un mezzo tondo,
    una Nostra Donna che con un panno cuopre un fanciullo che dorme,
    e da una banda sono S. Andrea apostolo e dall'altra S. Niccolò,
5   che fu tenuta, con verità, pittura eccellente.
    Giulio intanto, essendo molto dimestico di messer Baldassarri
    Turrini da Pescia, fatto il disegno e modello, gli condusse sopra il
    monte Ianicolo, dove sono alcune vigne che hanno bellissima ve-
    duta, un palazzo con tanta grazia e tanto commodo, per tutti que-
10   gl'agi che si possono in un sì fatto luogo disiderare, che più non si
    può dire; et oltre ciò furono le stanze non solo adornate di stucchi,
    ma di pittura ancora, avendovi egli stesso dipinto alcune storie di
    Numa Pompilio, che ebbe in quel luogo il suo sepolcro. Nella stufa
    di questo palazzo dipinse Giulio alcune storie di Venere e d'Amore,
15   e d'Apollo e di Iacinto, con l'aiuto de' suoi giovani, che tutti sono in
    istampa. Et essendosi del tutto diviso da Giovanfrancesco, fece in
    Roma diverse opere d'architettura, come fu il disegno della casa de-
    gli Alberini in Banchi, se bene alcuni credono che quell'ordine venis-
    se da Raffaello; e così un palazzo, che oggi si vede sopra la piazza
20   della Dogana di Roma, che è stato, per essere di bello ordine, posto
    in istampa. E per sé fece sopra un canto del Macello de' Corbi, dove
    era la sua casa nella quale egli nacque, un bel principio di finestre,
    il quale, per poca cosa che sia, è molto grazioso.
    Per le quali sue ottime qualità essendo Giulio, dopo la morte di
25   Raffaello, per lo migliore artefice d'Italia celebrato, il conte Baldassarre
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Edizione Torrentiniana
    Diede in questo medesimo tempo il disegno della vigna e palazzo di
    messer Baldassarre da Pescia, e dentro a quello fece condurre di pittura
    e di stucchi la sala e la stufa, e lavorare una loggia di stucchi bianchi:
    la quale opera è certo tanto bella, varia et aggraziata, che miracolo e stu-
30   pore è a vederla. Si divise in questo tempo Giulio da Giovan Francesco,
    come quello che voleva l'opere proprie condurre a modo suo. Fece per
    Roma diverse cose d'architettura a diverse persone, come il disegno della
    casa degli Alberini in Banchi, il quale disegnò Giulio per ordine di Raf-
    faello; e così quello del palazzo che si vede su la piazza della Dogana,
35   che nel vero è cosa bellissima. Ordinò su un canto al Macello de' Corbi
    la casa sua, la quale ha bel principio e vario, ancora che sia poca.
    Era questo ingegno tanto celebrato di nome e di grado, che la sua fama
    e dolcezza di natura fu cagione che, sendo per suoi bisogni capitato a
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