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posto: il che fu difficile e bella considerazione, senzaché il medesimo |
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leone ha certe ale sopra le spalle, con le penne così piumose e mor- |
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bide, che non pare quasi da credere che la mano d'un artefice possa |
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cotanto imitare la natura. Vi fece oltre ciò un casamento che gira |
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a uso di teatro in tondo, con alcune statue così belle e bene accom- |
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modate, che non si può veder meglio; e fra l'altre, vi è una femina |
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che filando guarda una sua chioccia e alcuni pulcini, che non può |
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esser cosa più naturale; e sopra la Nostra Donna sono alcuni putti |
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che sostengono un padiglione, molto ben fatti e graziosi. |
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E se anco questa tavola non fusse stata tanto tinta di nero, onde è |
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diventata scurissima, certo sarebbe stata molto migliore; ma questo |
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nero fa perdere o smarrire la maggior parte delle fatiche che vi sono |
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dentro, con ciò sia che il nero, ancora che sia vernicato, fa perdere |
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il buono, avendo in sé sempre dell'alido, o sia carbone o avorio |
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abruciato o nero di fumo o carta arsa. |
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Fra molti discepoli ch'ebbe Giulio mentre lavorò queste cose, i |
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quali furono Bartolomeo da Castiglioni, Tommaso Paperello corto- |
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nese, Benedetto Pagni da Pescia, quegli di cui più familiarmente si |
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serviva fu Giovanni da Lione e Raffaello dal Colle del Borgo San |
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Sepolcro, l'uno e l'altro de' quali nella sala di Gostantino e nell'altre |
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opere, delle quali si è ragionato, avevano molte cose aiutato a lavorare. |
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Onde non mi par da tacere che, essendo essi molto dèstri nel dipi- |
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gnere, e molto osservando la maniera di Giulio nel mettere in opera |
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le cose ch'e' disegnava loro, eglino colorirono col disegno di lui, vi- |
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cino alla Zecca vecchia in Banchi, un'arme di papa Clemente Set- |
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timo, cioè la metà ciascuno di loro, con due figure a uso di termini |
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che mettono la detta arme in mezzo. Et il detto Raffaello, non molto |