Volume 5

Edizione Giuntina
    Verona, che allora era datario di papa Clemente, fece far a Giulio,
    che era molto suo dimestico amico, il disegno d'alcune stanze che si
    murarono di mattoni vicino alla porta del palazzo del Papa, le quali
    rispondono sopra la piazza di San Piero, dove stanno a sonare i
5   trombetti quando i cardinali vanno a concistoro, con una salita di
    commodissime scale che si possono salire a cavallo et a piedi. Al me-
    desimo messer Giovanmatteo fece in una tavola una Lapidazione di
    Santo Stefano, la quale mandò a un suo benefizio in Genova, inti-
    tolato S. Stefano; nella qual tavola, che è per invenzione, grazia e
10   componimento bellissima, si vede, mentre i Giudei lapidano S. Ste-
    fano, il giovane Saulo sedere sopra i panni di quello. Insomma non
    fece mai Giulio la più bell'opera di questa, per le fiere attitudini de'
    lapidatori e per la bene espressa pacienza di Stefano, il quale pare
    che veramente veggia sedere Gesù Cristo alla destra del Padre in
15   un cielo dipinto divinamente; la quale opera, insieme col benefizio,
    diede messer Giovanmatteo a' monaci di Monte Oliveto, che n'han-
    no fatto un monasterio. Fece il medesimo Giulio a Iacopo Fuccheri
    tedesco, per una cappella che è in Santa Maria de Anima in Roma,
    una bellissima tavola a olio, nella quale è la Nostra Donna, S. Anna,
20   San Giuseppo, San Iacopo, San Giovanni putto e ginocchioni, e
    San Marco Evangelista che ha un leone a' piedi; il quale standosi
    a giacere con un libro, ha i peli che vanno girando secondo ch'egli è
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Edizione Torrentiniana
    Era in quel tempo Giovan Matteo Genovese datario del Papa e ve-
    scovo di Verona, il quale a' servigi di Clemente con grandissimi favori
25   tenne Giulio in altezza; per che in palazzo gli ordinò alcune stanze mu-
    rate vicino alla porta, e gli fece lavorare una tavola della Lapidazione di
    Santo Stefano per Santo Stefano di Genova, suo beneficio; la quale è
    di bellezza e di singular grazia e di componimento sì ben condotta,
    che è la migliore opera di quante e' facesse già mai, attesoché vi sono pez-
30   zi d'ignudi bellissimi, e quella gloria, dove Cristo siede alla destra del
    Padre, è cosa veramente celeste e non dipinta; della quale Giovan Mat-
    teo fece degni i frati di Monte Oliveto, donandogli quel luogo dove oggi
    dimorano per monistero loro. Fece ancora a Iacopo Fuccheri tedesco in
    Roma, nella chiesa di Santa Maria d'Anima, una tavola alla cappella
35   loro, ch'è molto lodata, e massimamente un casamento girato in tondo,
    che certo è cosa divina; similmente a' piè d'un San Marco un leone, i
    peli del quale torcono secondo che egli gira: cosa veramente difficile,
    e le ali di quello più di piume e di penne che di colori contraffatte.
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