Volume 5

Edizione Giuntina
    di naturale, vi ritrasse il Cavalierino, che allora governava
    Sua Santità, messer Niccolò Vespucci cavaliere di Rodi; e sotto
    questa nel basamento fece, in figure finte di bronzo, Gostantino che
    fa murare la chiesa di San Piero di Roma, alludendo a papa Cle-
5   mente; et in queste ritrasse Bramante architetto e Giulian Lemi col
    disegno in mano della pianta di detta chiesa, che è molto bella storia.
    Nella quarta faccia, sopra il camino di detta sala, figurò in pro-
    spettiva la chiesa di S. Piero di Roma, con la residenza del Papa
    in quella maniera che sta quando il Papa canta la Messa pontificale,
10   con l'ordine de' cardinali et altri prelati di tutta la corte, e la capella
    de' cantori e musici, et il Papa a sedere, figurato per San Salvestro
    che ha Gostantino a' piedi ginocchioni, il quale gli presenta una
    Roma d'oro fatta come quelle che sono nelle medaglie an-
    tiche: volendo per ciò dimostrare la dote che esso Gostantino diede
15   alla Chiesa Romana. Fece Giulio in questa storia molte femine che
    ginocchioni stanno a vedere cotale cerimonia, le quali sono bellissime;
    et un povero che chiede la limosina; un putto sopra un cane, che
    scherza; et i lanzi della guardia del Papa che fanno far largo e star
    indietro il popolo, come si costuma. E fra i molti ritratti che in que-
20   sta opera sono, vi si vede di naturale esso Giulio pittore et il conte
    Baldassarre Castiglioni, formator del Cortigiano e suo amicissimo,
    il Pontano, il Marullo e molti altri letterati e cortigiani. Intorno e
    fra le finestre dipinse Giulio molte imprese e poesie, che furono vaghe
    e capricciose; onde piacque molto ogni cosa al Papa, il quale lo pre-
25   miò di cotale fatiche largamente.
    Mentre che questa sala si dipigneva, non potendo essi sodisfar
    anco in parte agl'amici, fecero Giulio e Giovanfrancesco in una ta-
    vola una Assunzione di Nostra Donna, che fu bellissima, la quale
    fu mandata a Perugia e posta nel monasterio delle monache di Mon-
30   telucci. E dopo, Giulio ritiratosi da sé solo, fece in un quadro una
    Nostra Donna con una gatta dentrovi, tanto naturale che pareva
    vivissima: onde fu quel quadro chiamato il quadro della Gatta. In
    un altro quadro grande fece un Cristo battuto alla colonna, che fu
    posto sopra l'altare della chiesa di Santa Prasedia in Roma. Né
35   molto dopo messer Giovanmatteo Giberti, che fu poi vescovo di
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Edizione Torrentiniana
    E così fecero insieme Giovan Francesco e Giulio per Perugia la tavola
    di Monte Luci, et un quadro di Nostra Donna, nel quale Giulio fece
    una gatta, e fu per questo detto il quadro della Gatta, che fu molto lodato.
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