Volume 5

Edizione Giuntina
    altri; i quali tutti furono tanto bene accommodati e condotti da
    Giulio, il quale in quest'opera a fresco fece i migliori, che si conosce
    che vi durò fatica e pose diligenza; come si può vedere in una carta
    d'un San Salvestro, che fu da lui proprio molto ben disegnata, et ha
5   forse molto più grazia che non ha la pittura di quello, benché si può
    affermare che Giulio esprimesse sempre meglio i suoi concetti ne'
    disegni che nell'operare o nelle pitture, vedendosi in quelli più vi-
    vacità, fierezza et affetto: e ciò potette forse avvenire perché un di-
    segno lo faceva in un'ora, tutto fiero et acceso nell'opera, dove nelle
10   pitture consumava i mesi e gl'anni. Onde venendogli a fastidio, e
    mancando quel vivo et ardente amore che si ha quando si comincia
    alcuna cosa, non è maraviglia se non dava loro quell'intera perfezzio-
    ne che si vede ne' suo' disegni.
    Ma tornando alle storie, dipinse Giulio in una delle facce un
15   parlamento che Gostantino fa a' soldati, dove in aria appare il segno
    della croce in uno splendore con certi putti e lettere che dicono:
    IN HOC SIGNO VINCES ; et un nano che a' piedi di Gostantino si mette
    una celata in capo è fatto con molta arte. Nella maggior facciata
    poi è una battaglia di cavalli, fatta vicino a ponte Molle, dove Go-
20   stantino mise in rotta Massenzio: la quale opera, per i feriti e ' mor-
    ti che vi si veggiono, e per le diverse e strane attitudini de' pedo-
    ni e cavalieri che combattono aggruppati, fatti fieramente, è lodatis-
    sima, senzaché vi sono molti ritratti di naturale. E se questa storia
    non fusse troppo tinta e cacciata di neri, di che Giulio si dilettò
25   sempre ne' suoi coloriti, sarebbe del tutto perfetta: ma questo le
    toglie molta grazia e bellezza. Nella medesima fece tutto il paese
    di Monte Mario, e nel fiume del Tevere Massenzio, che sopra un
    cavallo, tutto terribile e fiero, aniega. Insomma si portò di maniera
    Giulio in quest'opera, che per così fatta sorte di battaglia ell'è stata
30   gran lume a chi ha fatto cose simili doppo lui; il quale imparò
    tanto dalle colonne antiche di Traiano e d'Antonino che sono in
    Roma, che se ne valse molto negl'abiti de' soldati, nell'armadure,
    insegne, bastioni, steccati, arieti, et in tutte l'altre cose da guerra
    che sono dipinte per tutta quella sala; e sotto queste storie dipinse
35   di color di bronzo intorno intorno molte cose, che tutte son belle e
    lodevoli. Nell'altra facciata fece San Salvestro papa che battezza
    Gostantino, figurando il proprio bagno, che è oggi a San Giovanni
    Laterano, fatto da esso Gostantino; e vi ritrasse papa Clemente di
    naturale nel San Salvestro che battezza, con alcuni asistenti parati
40   e molti popoli; e fra molti familiari del Papa, che vi ritrasse similmente
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