Volume 5

Edizione Giuntina
    gl'uomini et anco gl'animali nell'ora che ci aviàm proposto. E comin-
    ciando pur da dapo, farei nel fregio di quella facciata, come cose ap-
    propriate all'Aurora, artefici, operarî, gente di più sorti, che già le-
    vate tornassero alli esercizii et alle fatiche loro, come fabbri alla fu-
5   cina, litterati alli studii, cacciatori alla campagna, mulattieri alla lor
    via; e sopra tutto ci vorrei quella vecchiarella del Petrarca, che [s]cinta
    e scalza levatasi da filare, accendesse il fuoco. E se vi pare farvi grot-
    tesche di animali, fateci degl'uccelli che cantino, dell'oche che escano
    a pascere, de' galli che annunziano il giorno e simili novelle. Nel fre-
10   gio della facciata da piè, conforme alle Tenebre, vi farei gente che an-
    dassero a frugnolo, spie, adulteri, scalatori di finestre e cose tali; e per
    grottesche istrici, ricci, tassi, un pavone con la ruota, che significa la
    notte stellata, gufi, civette, pipistrelli e simili. Nel fregio della facciata
    destra, per cose proporzionate alla Luna, pescatori di notte, naviganti
15   alla bùsola, negromanti, streghe e simili; per grottesche un fanale di
    lontano, reti, nasse con alcuni pesci dentro, e granchi che pascessero
    al lume di luna, e, seùluogo n'è capace, un elefante in ginocchioni che
    la adorasse. Et ultimamente, nel fregio della facciata sinistra, matema-
    tici con i loro strumenti da misurare, ladri, falsatori di monete, cava-
20   tori di tesori, pastori con le mandre ancor chiuse intorno agli lor
    fuochi, e simili. E per animali vi farei lupi, volpe, scimie, cucce, e se
    altre vi sono di queste sorte maliziosi et insidiatori degl'altri animali.
    In questa parte ho messo queste fantasie così a caso, per accen-
    nare di che spezie invenzioni vi si potessero fare. Ma per non esser
25   cose che abbino bisogno di essere descritte, lasso che voi ve l'imagi-
    niate a vostro modo, sapendo che i pittori sono per lor natura ricchi
    e graziosi in trovare di queste bizzarrie. Et avendo già ripiene
    tutte le parti dell'opera così di dentro come di fuori della camera, non
    ci occorre dirvi altro, se non che conferiate il tutto con Monsignor
30   illustrissimo, e secondo il suo gusto, agiungendovi o togliendone quel
    che bisogna, cerchiate voi dalla parte vostra farvi onore. S[t]ate sano».
    Ma ancora che tutte queste belle invenzioni del Caro fussero ca-
    pricciose, ingegnose e lodevoli molto, non poté nondimeno Taddeo
    mettere in opera se non quelle di che fu il luogo capace, che furono
35   la maggior parte. Ma quelle che egli vi fece furono da lui condotte
    con molta grazia e bellissima maniera.
    A canto a questa, nell'ultima delle dette tre camere, che è dedicata
    alla Solitudine, dipinse Taddeo, con l'aiuto de' suoi uomini, Cristo
    che predica agl'Apostoli nel deserto e nei boschi, con un S. Giovanni
40   a man ritta, molto ben lavorato. In un'altra storia, che è dirimpetto a
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