Volume 5

Edizione Giuntina
    mare Egeo, Stazio appresso alli Etiopi, l'Ariosto nell'Arabia. Dovun-
    que si sia, basta che si finga un monte, qual se ne può imaginare uno,
    dove siano sempre tenebre e non mai sole. A piè di esso una
    concavità profonda, per dove passi un'acqua come morta, per mo-
5   strare che non mormori, e sia di color fosco, perciò che la fanno un
    ramo di Lete. Dentro questa concavità sia un letto, il quale fingendo
    d'essere d'ebano, sarà di color nero e di neri panni si cuopra. In que-
    sto sia collocato il Sonno, un giovane di tutta bellezza, perché bel-
    lissimo e placidissimo lo fanno, ignudo secondo alcuni, e secondo
10   alcuni altri vestito di due vesti, una bianca di sopra, l'altra nera di
    sotto, con l'ali in su gl'omeri, e, secondo Stazio, ancora nella cima del
    capo. Tenga sotto il braccio un corno, che mostri rovesciare sopra
    'l letto un liquore livido per denotare oblivione, ancora che altri lo
    facciano pieno di frutti. In una mano abbi la verga, nell'altra tre ve-
15   sciche di papavero. Dorma come infermo, col capo e con le membra
    languide e come abandonato nel dormire. D'intorno al suo letto si
    vegga Morfeo, Icalo e Fantaso, e gran quantità di Sogni, che tutti que-
    sti sono suoi figliuoli. I Sogni siano certe figurette, altre di bell'aspetto,
    altre di brutto, come quelli che parte dilettano e spaventano. Abbiano
20   l'ali ancor essi et i piedi storti come instabili et incerti, che se ne volino
    e si girino intorno a lui, facendo come una rappresentazione con tra-
    sformarsi in cose possibili et impossibili. Morfeo è chiamato da Ovi-
    dio artefice e fingitore di figure, e però lo farei in atto di figurare ma-
    schere di variati mostacci, ponendone alcune di esse a' piedi. Icalo
25   dicano che si trasforma esso stesso in più forme, e questo figurerei
    per modo che nel tutto paresse uomo et avesse parti di fiera, di uc-
    cello, di serpente, come Ovidio medesimo lo descrive. Fantaso voglia-
    no che si trasmuti in diverse cose insensate, e questo si puole rappre-
    sentare ancora, con le parole di Ovidio, parte di sasso, parte d'acqua,
30   parte di legno. Fingasi che in questo luogo siano due porti: una di
    avorio, onde escano i sogni falsi, e una di corno, onde escano i veri;
    et i veri sieno coloriti più distinti, più lucidi e meglio fatti; i falsi,
    confusi, foschi et imperfetti.
    «Nell'altro peduccio, tra la facciata da piè et a man destra, farete
35   Brinto, Dea de' vaticinii et interpretante de' sogni. Di questa non
    truovo l'abito, ma la farei ad uso di Sibilla, asisa a piè di quell'olmo
    descritto da Virgilio, sotto le cui frondi pone infinite imagini, mo-
    strando che, sì come caggiano dalle sue fronde, così gli volino d'in-
    torno nella forma che avemo loro data, e, come si è detto, quale più
40   chiare, quale più fosche, alcune interrotte, alcune confuse e certe svanite
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