Volume 5

Edizione Giuntina
    lucida, sparsa di molte stelle, con una Luna in mezzo e con un lembo
    d'intorno, con ornamenti di fiori e di frutti pendente a guisa di fioc-
    chi. Pigliate un di questi abiti, qual meglio vi torna. Le braccia fate
    che siano ignude, con le lor maniche larghe; con la destra tenga una
5   face ardente, con la sinistra un arco allentato, il quale secondo Clau-
    diano č di corno e secondo Ovidio di oro. Fatelo come vi pare et at-
    taccategli il turcasso agl'omeri. Si truova in Pausania con doi ser-
    penti nella sinistra, et in Apuleio con un vaso dorato col manico di
    serpe, il quale pare come gonfio di veleno, e col piede ornato di foglie
10   di palme. Ma con questo credo che vogli significare Iside; perņ mi
    risolvo che gli facciate l'arco come di sopra. Cavalchi un carro tirato
    da cavalli, un nero, l'altro bianco, o, se vi piacesse di variare, da un
    mulo, secondo Festo Pompeio, o da giovenchi, secondo Claudiano et
    Ausonio; e facendo giovenchi vogliono avere le corna molte piccole
15   et una macchia bianca sul destro fianco. L'attitudine della Luna deve
    essere di mirare sopra dal cielo dell'ovato verso il corno dell'istessa
    facciata che guarda il giardino, dove sia posto Endimione suo amante,
    e s'inchini dal carro per baciarlo: e non si potendo per la interposi-
    zione del ricinto, lo vagheggi et illumini del suo splendore. Per Endi-
20   mione bisogna fare un bel giovane pastore, adormentato a pič del
    monte Lamio.
    «Nel corno dell'altra parte sia Pane, Dio de' pastori, inamorato di
    lei; la figura del quale č notissima. Pongaseli una sampogna al collo e
    con ambe le mani stenda una matassa di lana bianca verso la Luna,
25   con che fingono che si acquistasse l'amore di lei, e con questo pre-
    sente mostri di pregarla che scenda a starsi con lui. Nel resto del vano
    del medesimo finestrone si facci un'istoria e sia quella de' sagrificii
    Lemurii, che usavano fare di notte per cacciare i mali spiriti di casa. Il
    rito di questi era con le man' lavate e co' piedi scalzi andare attorno
30   spargendo fava nera, rivolgendosela prima per bocca e poi gittando-
    sela dietro le spalle: e tra questi erano alcuni che, sonando
    bacini e tali instrumenti di rame, facevano romore. Dal lato sinistro
    dell'ovato si farą Mercurio nel modo ordinario, con il suo cappelletto
    alato, con i talari a' piedi, col caduceo alla sinistra, con borsa nella
35   destra, ignudo tutto, salvo con quello suo mantelletto nella spalla; gio-
    vane bellissimo, ma di una bellezza naturale, senza artifizio alcuno;
    di volto allegro, d'occhi spiritosi, sbarbato o di prima lanuggine,
    stretto nelle spalle e di pel rosso. Alcuni gli pongono l'ali sopra l'o-
    recchie e gli fanno uscire da' capelli certe penne d'oro. L'attitudine
40   fate a vostro modo, pur ch'e' mostri di calarsi dal cielo per infonder
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