Volume 5

Edizione Giuntina
    l'illustrissimo cardinal Farnese il suo ricchissimo e reale villaggio di
    Caprarola, dico che Iacopo Barozzi da Vignuola, pittore et architetto
    bolognese, che oggi ha 58 anni, nella sua puerizia e gioventù
    fu messo all'arte della pittura in Bologna. Ma non fece molto frutto,
5   perché non ebbe buono indirizzo da principio, et anco, per dire il
    vero, egli aveva da natura molto più inclinazione alle cose d'architet-
    tura che alla pittura, come infine allora si vedeva apertamente ne'
    suoi disegni et in quelle poche opere che fece di pittura, imperò che
    sempre si vedeva in quella cose d'architettura e prospettiva; e fu in
10   lui così forte e potente questa inclinazione di natura, che si può dire
    ch'egli imparasse quasi da se stesso i primi principii e le cose più
    difficili ottimamente in breve tempo: e onde si videro di sua mano,
    quasi prima che fosse conosciuto, belle e capricciose fantasie di varii
    disegni, fatti per la più parte a requisizione di messer Francesco
15   Guicciardini, allora governatore di Bologna, e d'alcuni altri amici
    suoi; i quali disegni furno poi messi in opera di legni commessi e tin-
    ti a uso di tarsie da fra' Damiano da Bergamo dell'ordine di San Do-
    menico in Bologna.
    Andato poi esso Vignola a Roma per attendere alla pittura e ca-
20   vare di quella onde potesse aiutare la sua povera famiglia, si tratten-
    ne da principio in Belvedere con Iacopo Melighini ferrarese, archi-
    tettore di papa Paolo Terzo, disegnando per lui alcune cose di ar-
    chitettura. Ma dopo, essendo allora in Roma un'Accademia di nobi-
    lissimi gentiluomini e signori che attendevano alla lezione di Vitru-
25   vio, fra ' quali era messer Marcello Cervini, che fu poi Papa, monsi-
    gnor Maffei, messer Alessandro Manzuoli et altri, si diede il Vignuola
    per servizio loro a misurare interamente tutte l'anticaglie di Roma
    et a fare alcune cose secondo i loro capricci: la qual cosa gli fu di
    grandissimo giovamento nell'imparare e nell'utile parimente. In-
30   tanto essendo venuto a Roma Francesco Primaticcio, pittore bolo-
    gnese, del quale si parlerà in altro luogo, si servì molto del Vignuola
    in formare una gran parte dell'antichità di Roma, per portare le for-
    me in Francia e gettarne poi statue di bronzo simili all'antiche. Della
    qual cosa speditosi il Primaticcio, nell'andare in Francia condusse
35   seco il Vignuola per servirsene nelle cose di architettura e perché
    gl'aiutasse a gettare di bronzo le dette statue che avevano formate: sì
    come nell'una e nell'altra cosa fece con molta diligenza e giudizio.
    E passati duoi anni, se ne tornò a Bologna, secondo che aveva pro-
    messo al conte Filippo Pepoli, per attendere alla fabrica di San Pe-
40   tronio. Nel qual luogo consumò parec[c]hi anni in ragionamenti e dispute
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