Volume 5

Edizione Giuntina
    della sala de' Re e quella del palazzo de' Farnesi. Onde Taddeo, che
    aveva finito un altro appartamento di stanze a Caprarola e quasi con-
    dotto a fine la capella di San Marcello, attendeva all'opera della Tri-
    nità con molta sua quiete, e conduceva il Transito di Nostra Donna
5   e gli Apostoli che sono intorno al cataletto. Et avendo anco in quel
    mentre preso per Federigo una capella da farsi in fresco nella chiesa
    de' preti Riformati del Gesù alla guglia di San Mauro, esso Federigo
    vi mise subitamente mano.
    Mostrava Taddeo (fingendosi sdegnato per avere Federigo troppo
10   penato a tornare) non curarsi molto della tornata di lui: ma nel vero
    l'aveva carissima, come si vide poi per gl'effetti, con ciò fusse che
    gl'era di molta molestia l'avere a provedere la casa (il quale fastidio
    gli soleva levare Federigo) et il disturbo di quel loro fratello che
    stava all'orefice; pure, giunto Federigo, ripararono a molti inconve-
15   nienti per potere con animo riposato attendere a lavorare. Cercavano
    in quel mentre gl'amici di Taddeo dargli donna, ma egli, come colui
    che era avezzo a vivere libero e dubitava di quello che le più volte
    suole avenire, cioè di non tirarsi in casa, insieme con la moglie, mille
    noiose cure e fastidii, non si volle mai risolvere; anzi, attendendo alla
20   sua opera della Trinità, andava facendo il cartone della facciata mag-
    giore, nella quale andava il salire di Nostra Donna in cielo; mentre
    Federigo fece in un quadro San Piero in prigione, per lo signor duca
    d'Urbino, et un altro dove è una Nostra Donna in celo, con alcuni
    Angeli intorno, che doveva essere mandato a Milano; un altro, che
25   fu mandato a Perugia, un'Occasione.
    Avendo il cardinale di Ferrara tenuto molti pittori e maestri di
    stucco a lavorare a una sua bellissima villa che ha a Tigoli, vi mandò
    ultimatamente Federigo a dipignere due stanze, una delle quali è de-
    dicata alla Nobiltà e l'altra alla Gloria, nelle quali si portò Federigo
30   molto bene e vi fece di belle e capricciose invenzioni; e ciò finito, se
    ne tornò a Roma alla sua opera della detta capella, conducen-
    dola, come ha fatto, a fine. Nella quale ha fatto un coro di molti An-
    geli e variati splendori, con Dio Padre che manda lo Spirito Santo
    sopra la Madonna, mentre è dall'Angelo Gabriello annunziata, e mes-
35   sa in mezzo da sei Profeti, maggiori del vivo e molto belli.
    Taddeo seguitando intanto di fare nella Trinità in fresco l'Assunta
    della Madonna, pareva che fosse spinto dalla natura a far in quell'ope-
    ra, come ultima, l'estremo di sua possa. E di vero fu l'ultima; perciò
    che infermato d'un male che a principio parve assai leggieri e cagio-
40   nato dai gran caldi che quell'anno furono, e poi riuscì gravissimo,
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