Volume 5

Edizione Giuntina
    d'uomini, in brieve lo condusse a fine, mostrando avere gran-
    dissimo giudizio in sapere accommodare tanti diversi cervelli in ope-
    ra sì grande, e conoscere le maniere differenti per sì fatto modo che
    l'opera mostri essere tutta d'una stessa mano. Insomma sodisfece in
5   questo lavoro Taddeo con suo molto utile al detto cardinale et a
    chiunche la vide, ingannando l'opinione di coloro che non potevano
    credere che egli avesse a riuscire in viluppo di sì grand'opera.
    Parimente dipinse dalle Botteghe Scure per messer Alessandro
    Mattei, in certi sfondati delle stanze del suo palazzo, alcune storie di
10   figure a fresco, et alcun'altre ne fece condurre a Federigo suo fratello,
    acciò si accommodasse al lavorare; il quale Federigo, avendo preso
    animo, condusse poi da sé un monte di Parnaso sotto le scale d'Ara-
    celi, in casa d'un gentiluomo chiamato Stefano Margani romano, nel-
    lo sfondato d'una volta. Onde Taddeo veggendo il detto Federigo
15   assicurato e fare da sé con i suoi proprii disegni, senza essere più
    che tanto da niuno aiutato, gli fece allogare dagli uomini di Santa
    Maria dell'Orto a Ripa in Roma (mostrando quasi di volerla fare egli)
    una capella, perciò che a Federigo solo, essendo anco giovinetto, non
    sarebbe stata data già mai. Taddeo dunque, per sodisfare a quegl'uo-
20   mini, vi fece la Natività di Cristo, et il resto poi condusse tutto Fede-
    rigo, portandosi di maniera che si vide principio di quella eccellenza
    che oggi è in lui manifesta.
    Ne' medesimi tempi al duca di Guisa, che era allora in Roma, disi-
    derando egli di condurre un pittore pratico e valentuomo a dipignere
25   un suo palazzo in Francia, fu messo per le mani Taddeo. Onde ve-
    dute delle opere sue e piaciutagli la maniera, convenne di dargli l'an-
    no di provisione seicento scudi, e che Tadd[e]o, finita l'opera
    che aveva fra mano, dovesse andare in Francia a servirlo. E così areb-
    be fatto Taddeo, essendo i danari per mettersi a ordine stati lasciati
30   in un banco, se non fossero allora seguite le guerre che furono in
    Francia e poco appresso la morte di quel Duca.
    Tornato dunque Taddeo a fornire in San Marcello l'opera del
    Frangipane, non poté lavorare molto a lungo senza essere impedito,
    perciò che, essendo morto Carlo Quinto imperatore, e dandosi ordine
35   di fargli onoratissime esequie in Roma, come a imperatore de' Ro-
    mani, furono allogate a Taddeo, che il tutto condusse in giorni,
    molte storie de' fatti di detto imperatore e molti trofei et altri orna-
    menti, che furono da lui fatti di carta pesta molto magnifici et ono-
    rati. Onde gli furono pagati per le sue fatiche, e di Federigo et altri
40   che gli avevano aiutato, scudi secento d'oro. Poco dopo dipinse in
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