Volume 5

Edizione Giuntina
    per terra e scoprire l'opera. La quale essendo veduta da ognuno, l'o-
    pere di stucco furono, sì come meritavano, infinitamente lodate: ma
    non già tanto i due Re di pittura, perciò che pareva che in bontà non
    corrispondesseno all'opera della Trinità e che egli avesse, con tanta
5   commodità e stipendii onorati, più tosto dato a dietro che acquistato.
    Essendo poi creato pontefice, l'anno 1550, Giulio Terzo, si fece
    inanzi Daniello con amici e con favori per avere la medesima provi-
    sione e seguitare l'opera di quella sala; ma il Papa, non vi avendo vol-
    to l'animo, diede sempre passata: anzi, mandato per Giorgio Vasari,
10   che aveva seco avuto servitù insino quando esso Pontefice era arci-
    vescovo Sipontino, si serviva di lui in tutte le cose del disegno. Ma
    nondimeno, avendo Sua Santità deliberato fare una fontana in testa
    al corridore di Belvedere e non piacendogli un disegno di Michela-
    gnolo, nel quale era un Moisè che percotendo la pietra ne faceva
15   uscire acqua, per esser cosa che non potea condursi se non con lun-
    ghezza di tempo, volendolo Michelagnolo far di marmo: ma il con-
    siglio di Giorgio, il quale fu che la Cleopatra, figura divina e stata fat-
    ta da' Greci, si accommodasse in quel luogo, ne fu dato, per mezzo
    del Buonarroto, cura a Daniello, con ordine che in detto luogo fa-
20   cesse di stucchi una grotta, dentro la quale fusse la detta Cleo-
    patra collocata. Daniello dunque, avendovi messo mano, ancorché
    fusse molto sollecitato, lavorò con tanta lentezza in quell'opera, finì
    la stanza sola di stucchi e di pitture; ma molte altre cose che 'l Papa
    voleva fare, vedendo andare più aùllungo che non pensava, che usci-
25   tone la voglia al Papa, non fu altrimenti finita, ma si rimase in quel
    modo che oggi si vede ogni cosa.
    Fece Daniello nella chiesa di Santo Agostino a fresco, in una ca-
    pella, in figure grandi quanto il naturale, una Santa Elena che fa ri-
    trovare la Croce; e dalle bande, in due nicchie, Santa Cecilia e Santa
30   Lucia: la quale opera fu parte colorita da lui, e parte con suoi disegni
    dai giovani che stavano con esso lui; onde non riuscì di quella per-
    fezzione che l'altre opere sue. In questo medesimo tempo, dalla si-
    gnora Lucrezia della Rovere gli fu allogata una capella nella Trinità,
    dirimpetto a quella della signora Elena Orsina; nella quale, fatto
35   uno spartimento di stucchi, fece con suoi cartoni dipignere di storie
    della Vergine la volta da Marco da Siena e da Pellegrino da Bologna;
    et in una delle facciate fece fare a Bizzera spagnuolo la Natività di
    essa Vergine; e nell'altra, da Giovan Paulo Rossetti da Volterra, suo
    creato, Gesù Cristo presentato a Simeone; et al medesimo fece fare
40   in due storie, che sono negl'archi di sopra, Gabriello che annunzia
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