Volume 5

Edizione Giuntina
    Qui dunque giunto Daniello, sì per la concorrenza e sì per servire
    quel signore, dal quale poteva molto onore et utile sperare, dipinse
    in compagnia di coloro diverse cose in molte stanze e logge, e par-
    ticolarmente vi fece molte grottesche piene di varie feminette; ma so-
5   pra tutto riuscì molto bella una storia di Fetonte fatta a fresco di figu-
    re grandi quanto il naturale, et un Fiume grandissimo che vi fece, il
    quale è una molto buona figura. Le quali tutte opere andando spesso
    il detto cardinale a vedere e menando seco or uno or altro cardinale,
    furono cagione che Daniello facesse con molti di loro servitù et ami-
10   cizia.
    Dopo, avendo Perino del Vaga, il quale allora faceva alla Trinità
    la capella di messer Agnolo de' Massimi, bisogno d'un giovane che
    gl'aiutasse, Daniello, che disiderava di acquistare, tirato dalle pro-
    messe di colui, andò a star seco, e gl'aiutò fare nell'opera di quella
15   capella alcune cose, le quali condusse con molta diligenza a fine. Aven-
    do fatto Perino, inanzi al sacco di Roma, come s'è detto, alla capella
    del Crucifisso di San Marcello, nella volta, la Creazione di Adamo ed
    Eva, grandi quanto il vivo, e molto maggiori due Evangelisti, cioè
    San Giovanni e San Marco, et anco non finiti del tutto, perché la
20   figura del San Giovanni mancava dal mezzo in su, gl'uomini di quella
    Compagnia si risolverono, quando poi furono quietate le cose di Ro-
    ma, che il medesimo Perino finisse quell'opera. Ma avendo altro che
    fare, fattone i cartoni, la fece finire a Daniello, il quale finì il San Gio-
    vanni lasciato imperfetto; fece del tutto gl'altri due Evangelisti, San
25   Luca e San Matteo, nel mezzo due putti che tengono un candelieri;
    e nell'arco della faccia che mette in mezzo la finestra due An-
    geli che, volando e stando sospesi in su l'ale, tengono in mano misterii
    della Passione di Gesù Cristo; e l'arco adornò riccamente di grotte-
    sche e molte belle figurine ignude. Et insomma si portò in tutta que-
30   sta opera bene oltre modo, ancorché vi mettesse assai tempo.
    Dopo, avendo il medesimo Perino dato a fare a Daniello un fregio
    nella sala del palazzo di messer Agnolo Massimi, con molti partimen-
    ti di stucco et altri ornamenti e storie de' fatti di Fabio Massimo, si
    portò tanto bene, che veggendo quell'opera la signora Elena Orsina
35   et udendo molto lodare la virtù di Daniello, gli diede a fare una
    sua capella nella chiesa della Trinità di Roma in sul Monte, dove
    stanno i frati di San Francesco di Paula. Onde Daniello mettendo
    ogni sforzo e diligenza per fare un'opera rara, la quale il facesse cono-
    scere per eccellente pittore, non si curò mettervi le fatiche di molti
40   anni. Dal nome dunque di quella signora dandosi alla capella il titolo
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