Volume 5

Edizione Giuntina
   
VITA DI DANIELLO RICCIARELLI DA VOLTERRA.
   
PITTORE E SCULTORE
    Avendo Daniello, quando era giovanetto, imparato alquanto a di-
    segnare da Giovanni Antonio Soddoma, il quale andò a fare in quel
5   tempo alcuni lavori in quella città, partito che si fu, fece esso Daniello
    molto migliore e maggiore acquisto sotto Baldassarre Peruzzi che
    sotto la disciplina di esso Soddoma fatto non aveva. Ma per vero dire,
    con tutto ciò non fece per allora gran riuscita; e questo perciò che
    quanto metteva fatica e studio, spinto da una gran voglia, in cercando
10   d'apparare, altr'e tanto all'incontro il serviva poco l'ingegno e la mano;
    onde nelle sue prime opere che fece in Volterra si conosce una gran-
    dissima, anzi infinita fatica, ma non già principio di bella e
    gran maniera, né vaghezza, né grazia, né invenzione, come si è veduto
    a buon'ora in molti altri che sono nati per essere dipintori, i quali
15   hanno mostro anco ne' primi principii facilità, fierezza e saggio di
    qualche buona maniera. Anzi le prime cose di costui mostrano essere
    state fatte veramente da un malinconico, essendo piene di stento e
    condotte con molta pazienza e lunghezza di tempo.
    Ma venendo alle sue opere, per lasciar quelle delle quali non è da
20   far conto, fece nella sua giovanezza in Volterra a fresco la facciata
    di messer Mario Maffei, di chiaro scuro, che gli diede buon nome e
    gli acquistò molto credito; la quale poi che ebbe finita, vedendo non
    aver quivi concorrenza che lo spignesse a cercare di salire a miglior
    grado, e non essere in quella città opere né antiche né moderne, dalle
25   quali potesse molto imparare, si risolvette di andare per ogni modo
    a Roma, dove intendeva che allora non erano molti che attendessero
    alla pittura, da Perino del Vaga in fuori. Ma prima che partisse, andò
    pensando di voler portare alcun'opera finita che lo facesse conoscere;
    e così avendo fatto in una tela un Cristo, a olio, battuto alla colonna
30   con molte figure, e messovi in farlo tutta quella diligenza che è possi-
    bile, servendosi di modelli e ritratti dal vivo, lo portò seco. E giunto
    in Roma, non vi fu stato molto, che per mezzo d'amici mostrò al car-
    dinale Triulzi quella pittura, la quale in modo gli sodisfece, che non
    pure la comperò, ma pose grandissima affezzione a Daniello, mandan-
35   dolo poco appresso a lavorare dove avea fatto fuor di Roma a un suo
    casale, detto Salone, un grandissimo casamento, il quale faceva ador-
    nare di fontane, stucchi e pitture, e dove apunto allora lavoravano
    Gianmaria da Milano et altri alcune stanze di stucchi e grottesche.
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