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VITA DI DANIELLO RICCIARELLI DA VOLTERRA. |
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PITTORE E SCULTORE |
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Avendo Daniello, quando era giovanetto, imparato alquanto a di- |
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segnare da Giovanni Antonio Soddoma, il quale andò a fare in quel |
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tempo alcuni lavori in quella città, partito che si fu, fece esso Daniello |
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molto migliore e maggiore acquisto sotto Baldassarre Peruzzi che |
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sotto la disciplina di esso Soddoma fatto non aveva. Ma per vero dire, |
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con tutto ciò non fece per allora gran riuscita; e questo perciò che |
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quanto metteva fatica e studio, spinto da una gran voglia, in cercando |
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d'apparare, altr'e tanto all'incontro il serviva poco l'ingegno e la mano; |
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onde nelle sue prime opere che fece in Volterra si conosce una gran- |
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dissima, anzi infinita fatica, ma non già principio di bella e |
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gran maniera, né vaghezza, né grazia, né invenzione, come si è veduto |
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a buon'ora in molti altri che sono nati per essere dipintori, i quali |
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hanno mostro anco ne' primi principii facilità, fierezza e saggio di |
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qualche buona maniera. Anzi le prime cose di costui mostrano essere |
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state fatte veramente da un malinconico, essendo piene di stento e |
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condotte con molta pazienza e lunghezza di tempo. |
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Ma venendo alle sue opere, per lasciar quelle delle quali non è da |
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far conto, fece nella sua giovanezza in Volterra a fresco la facciata |
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di messer Mario Maffei, di chiaro scuro, che gli diede buon nome e |
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gli acquistò molto credito; la quale poi che ebbe finita, vedendo non |
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aver quivi concorrenza che lo spignesse a cercare di salire a miglior |
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grado, e non essere in quella città opere né antiche né moderne, dalle |
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quali potesse molto imparare, si risolvette di andare per ogni modo |
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a Roma, dove intendeva che allora non erano molti che attendessero |
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alla pittura, da Perino del Vaga in fuori. Ma prima che partisse, andò |
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pensando di voler portare alcun'opera finita che lo facesse conoscere; |
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e così avendo fatto in una tela un Cristo, a olio, battuto alla colonna |
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con molte figure, e messovi in farlo tutta quella diligenza che è possi- |
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bile, servendosi di modelli e ritratti dal vivo, lo portò seco. E giunto |
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in Roma, non vi fu stato molto, che per mezzo d'amici mostrò al car- |
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dinale Triulzi quella pittura, la quale in modo gli sodisfece, che non |
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pure la comperò, ma pose grandissima affezzione a Daniello, mandan- |
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dolo poco appresso a lavorare dove avea fatto fuor di Roma a un suo |
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casale, detto Salone, un grandissimo casamento, il quale faceva ador- |
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nare di fontane, stucchi e pitture, e dove apunto allora lavoravano |
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Gianmaria da Milano et altri alcune stanze di stucchi e grottesche. |