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e promesse, si risolvé Francesco, dopo essere stato là venti mesi, |
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a ritornarsene in Italia. E così condottosi a Milano (dove dal cava- |
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lier Lione Aretino fu cortesemente ricevuto in una sua casa, la quale |
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si ha fabbricata ornatissima e tutta piena di statue antiche e moderne, |
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e di figure di gesso formate da cose rare, come in altro luogo si dirà), |
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dimorato che quivi fu quindici giorni e riposatosi, se ne venne a Fio- |
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renza; dove avendo trovato Giorgio Vasari e dettogli quanto aveva |
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ben fatto a non andare in Francia, gli contò cose da farne fuggire la |
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voglia a chiunque d'andarvi l'avesse maggiore. Da Firenze |
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tornatosene Francesco a Roma, mosse un piato a' mallevadori che |
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erano entrati per le sue provisioni del cardinale di Loreno, e gli strinse |
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a pagargli ogni cosa; e riscosso i danari comperò, oltre ad altri che vi |
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avea prima, alcuni uffizii, con animo risoluto di voler badare a vivere, |
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conoscendosi malsano et avere in tutto guasta la complessione. Ma |
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ciò nonostante, avrebbe voluto essere impiegato in opere grandi; ma |
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non gli venendo fatto così presto, si trattenne un pezzo in facendo |
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quadri e ritratti. |
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Morto papa Paulo Quarto, essendo creato Pio similmente Quarto, |
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che, dilettandosi assai di fabricare, si serviva nelle cose d'architettura |
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di Pirro Ligorio, ordinò Sua Santità che il cardinale Alessandro Far- |
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nese e l'Emulio facessono finire la sala grande, detta dei Re, a Daniel- |
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lo da Volterra, che l'aveva già cominciata. Fece ogni opera il detto |
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reverendissimo Farnese perché Francesco n'avesse la metà; nel che |
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fare, essendo lungo combattimento fra Daniello e Francesco, e mas- |
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simamente adoperandosi Michelagnolo Buonarroti in favore di Da- |
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niello, non se ne venne per un pezzo a fine. Intanto essendo andato il |
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Vasari con Giovanni cardinale de' Medici, figliuolo del duca Cosimo, |
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a Roma, nel raccontargli Francesco molte sue disaventure e quelle |
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particolarmente nelle quali, per le cagioni dette pur ora, si ritrovava, |
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gli mostrò Giorgio, che molto amava la virtù di quell'uomo, che egli |
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si era insino allora assai male governato, e che lasciasse per l'avenire |
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fare a lui, perciò che farebbe in guisa che per ogni modo gli toccarebbe |
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a fare la metà della detta sala de' Re, la quale non poteva Daniello |
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fare da per sé, essendo uomo lungo et irresoluto, e non forse così |
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gran valentuomo et universale come Francesco. Così dunque stando |
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le cose, e per allora non si facendo altro, fu ricerco Giorgio non molti |
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giorni dopo dal Papa di fare una parte di detta sala; ma avendo egli |
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risposto che nel palazzo del duca Cosimo suo signore aveva a farne |
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una tre volte maggiore di quella, et oltra ciò che era sì male stato |
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trattato da papa Giulio Terzo, per lo quale aveva fatto molte fatiche |