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del Sole, che aveva disegnato Michelagnolo. Le quali tutte cose |
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mostrò il Salviati a Giorgio, che dopo la morte del duca Alessandro |
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era andato a Roma per due mesi, dicendogli che finito che avesse un |
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quadro d'un San Giovanni giovinetto, che faceva al cardinale Sal- |
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viati suo signore, et una Passione di Cristo in tele, che s'aveva a man- |
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dare in Ispagna, et un quadro di Nostra Donna, che faceva a Raffael- |
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lo Acciaiuoli, voleva dare di volta a Fiorenza a rivedere la patria, i |
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parenti e gl'amici, essendo anco vivo il padre e la madre, ai quali fu |
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sempre di grandissimo aiuto, e massimamente in allogare due sue |
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sorelle, una delle quali fu maritata e l'altra è monaca nel monasterio |
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di Monte Domini. |
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Venendo dunque a Firenze, dove fu con molta festa ricevuto dai |
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parenti e dagl'amici, s'abbatté apunto a esservi quando si faceva l'ap- |
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parato per le nozze del duca Cosimo e della signora donna Leonora |
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di Tolledo. Per che essendogli data a fare una delle già dette storie |
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che si feciono nel cortile, l'accettò molto volentieri: che fu quella |
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dove l'imperatore mette la corona ducale in capo al duca Cosimo. Ma |
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venendo voglia a Francesco, prima che l'avesse finita, d'andare a Vi- |
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nezia, la lasciò a Carlo Portegli da Loro, che la finì secondo il disegno |
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di Francesco; il quale disegno, con molti altri del medesimo, è nel |
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nostro Libro. |
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Partito Francesco di Firenze e condottosi a Bologna, vi trovò Gior- |
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gio Vasari, che di due giorni era tornato da Camaldoli, dove aveva |
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finito le due tavole che sono nel tramezzo della chiesa e cominciata |
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quella dell'altare maggiore, e dava ordine di fare tre tavole grandi per |
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lo refettorio de' padri di San Michele in Bosco, dove tenne seco Fran- |
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cesco due giorni. Nel qual tempo fecero opera alcuni amici suoi che |
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gli fusse allogata una tavola che avevano da far fare gl'uomini dello |
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Spedale della Morte; ma con tutto che il Salviati ne facesse un bellis- |
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simo disegno, quegl'uomini, come poco intendenti, non seppono co- |
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noscere l'occasione che loro aveva mandata messer Domenedio di po- |
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tere avere un'opera di mano d'un valent'uomo in Bologna. Per che |
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partendosi Francesco quasi sdegnato, lasciò in mano di Girolamo Fa- |
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giuoli alcuni disegni molto begli perché gl'intagliasse in rame e gli |
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facesse stampare. E giunto in Vinezia, fu raccolto cortesemente dal |
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patriarca Grimani e da messer Vettor suo fratello, che gli fecero infi- |
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nite carezze. Al quale patriarca dopo pochi giorni fece a olio, in uno |
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ottangolo di quattro braccia, una bellissima Psiche alla quale, come a |
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Dea, per le sue bellezze sono offerti incensi e voti; il quale |
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ottangolo fu posto in un salotto della casa di quel signore, dove è |