Volume 5

Edizione Giuntina
    e più dolci, accrebbe il cortile per ogni verso, e parimente tutto il
    palazzo, facendo maggior' corpi di sale e maggior numero di stanze
    e più magnifiche, con palchi d'intaglio bellissimi et altri molti orna-
    menti; et avendo già ridotta la facciata dinanzi col secondo finestrato
5   al suo fine, si aveva solamente a mettere il cornicione, che reggesse
    il tutto intorno intorno. E perché il Papa, che aveva l'animo grande
    et era d'ottimo giudicio, voleva un cornicione il più bello e più ricco
    che mai fusse stato a qualsivoglia altro palazzo, volle, oltre quelli
    che avea fatto Antonio, che tutti i migliori architetti di Roma faces-
10   sino ciascuno il suo, per appiccarsi al migliore, e farlo nondimeno
    mettere in opera da Antonio. E così una mattina che desinava in
    Belvedere, gli furono portati inanzi tutti i detti disegni, presente
    Antonio; i maestri de' quali furono Perino del Vaga, fra' Bastiano
    del Piombo, Michelagnolo Buonarruoti e Giorgio Vasari, che allora
15   era giovane e serviva il cardinal Farnese, di commessione del quale
    e del Papa aveva pel detto cornicione fatto non un solo, ma due di-
    segni variati. Ben è vero che il Buonarroto non portò il suo da per
    sé, ma lo mandò per detto Giorgio Vasari, al quale, essendo egli an-
    dato a mostrargli i suoi disegni perché gli dicesse l'animo suo come
20   amico, diede Michelagnolo il suo, acciò lo portasse al Papa e facesse
    sua scusa che non andava in persona per sentirsi indisposto.
    Presentati dunque tutti i disegni al Papa, Sua Santità gli considerò
    lungamente e gli lodò tutti per ingegnosi e bellissimi, ma quello
    del divino Michelagnolo sopra tutti. Le quali cose non passavano
25   se non con mal animo d'Antonio, al quale non piaceva molto que-
    sto modo di fare del Papa, et averebbe voluto far egli di suo capo
    ogni cosa; ma più gli dispiaceva ancora il vedere che il Papa teneva
    gran conto d'un Iacopo Melighino ferrarese, e se ne serviva nella
    fabbrica di San Piero per architetto, ancorché non avesse né dise-
30   gno né molto giudizio nelle sue cose, con la medesima provisione
    che aveva Antonio, al quale toccavano tutte le fatiche: e ciò aveniva
    perché questo Melighino, essendo stato familiare servitore del Papa
    molti anni senza premio, a Sua Santità piaceva di rimunerarlo per
    quella via, oltre che aveva cura di Belvedere e d'alcun'altre fabriche
35   del Papa. Poi dunque che il Papa ebbe veduti tutti i sopradetti di-
    segni, disse, e forse per tentare Antonio: «Tutti questi son belli, ma
    non sarà male che noi veggiamo ancora uno che n'ha fatto il nostro
    Melighino». Per che Antonio, risentendosi un poco e parendogli
    che il Papa lo burlasse, disse: «Padre santo, il Melighino è un archi-
40   tettore da motteggio». Il che udendo il Papa, che sedeva, si voltò
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