Volume 5

Edizione Giuntina
    lo volevano aprire, i Ternani in niun modo ciò volevano acconsentire:
    per lo che è sempre stato differenza fra loro, o abbiano governato
    Roma i pontefici, o sia stata soggetta agl'imperatori; et al tempo di
    Cicerone fu egli mandato dal Senato a comporre tal differenza, ma
5   si rimase non risoluta. Laonde essendo per questa medesima cagione,
    l'anno 1546, mandati ambasciadori a papa Paulo Terzo, egli mandò
    loro Antonio a terminar quella lite; e così per giudizio di lui fu riso-
    luto che il detto lago da quella banda dove è il muro dovesse sboc-
    care; e lo fece Antonio con grandissima difficultà tagliare. Onde
10   avenne, per lo caldo che era grande et altri disagi, essendo Antonio
    pur vecchio e cagionevole, che si ammalò di febre in Terni, e
    non molto dopo rendé l'anima. Di che sentirono gl'amici e ' pa-
    renti suoi infinito dolore, e ne patirono molte fabriche, ma partico-
    larmente il palazzo de' Farnesi, vicino a Campo di Fiore.
15   Aveva papa Paulo Terzo, quando era Alessandro cardinal Far-
    nese, condotto il detto palazzo a bonissimo termine, e nella facciata
    dinanzi fatto parte del primo finestrato, la sala di dentro, et aviata
    una banda del cortile; ma non però era tanto innanzi questa fabbrica
    che si vedesse la sua perfezzione, quando, essendo creato Pontefice,
20   Antonio alterò tutto il primo disegno, parendogli avere a fare un
    palazzo non più da cardinale, ma da pontefice. Rovinate dunque
    alcune case che gli erano intorno e le scale vecchie, le rifece di nuovo
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Edizione Torrentiniana
    Ternani non volevano a ciò consentire; per il che di continuo et in ogni
    tempo, o di imperatore o di pontefice che s'abbia governato Roma, han-
25   no mostro segno di dolersi, e fino al tempo di M. Tullio Cicerone fu
    mandato dal Senato a decidere tal differenza, la quale per gli dubbi ebbe
    difficultà e non fu mai risoluta. E per questo ancora, l'anno MDXLVI,
    furono mandati ambasciatori a papa Paulo, et egli mandò Antonio che
    risolvesse tal cosa; onde per suo giudicio si risolse che questo lago da una
30   banda, dove è il muro, sboccasse; e lo fece Antonio con grandissima diffi-
    cultà tagliare. Quivi per il caldo del sole, essendo pur vecchio e cagione-
    vole, si ammalò di febbre in Terni, e non andò molto che rese l'anima al
    cielo. De la qual cosa infinito dolore sentirono i prossimi e gli amici suoi,
    et universalmente tutte le fabbriche, le quali per il vero ne hanno patito.
35   Come il palazzo d'i Farnese, vicino a Campo di Fiore, dove essendo state
    poi rifatte le scale et alcuni palchi fuori del primo disegno, non parrà
    mai unito il tutto né di una medesima mano. Similmente San Pietro et
    altre muraglie se ne debbon dolere.
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