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Servi in Fiorenza. Ma prima che altro facesse, per darsi a Dio intera- |
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mente, andò pensando come dovesse i suoi molti guadagni dispensare |
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convenevolmente. E così dopo avere maritate alcune sue nipote fan- |
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ciulle povere, et altre della sua patria e da Montorsoli, ordinò che ad |
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Angelo suo nipote, del quale si è già fatto menzione, fussero dati in |
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Roma mille scudi e comperatogli un cavaliere del giglio. A due spe- |
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dali di Napoli diede per limosina buona somma di danari per ciascu- |
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no; al suo convento de' Servi lasciò mille scudi per comperare un |
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podere, e quello di Montorsoli, stato de' suoi antecessori: con questo, |
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che a due suoi nipoti frati del medesimo ordine fussino pagati ogni |
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anno, durante la vita loro, venticinque scudi per ciascuno, e con alcuni |
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altri carichi che di sotto si diranno. Le quali cose come ebbe accomo- |
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dato, si scoperse in Roma e riprese l'abito con molta sua contentezza e |
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de' suoi frati, e particolarmente di maestro Zaccheria. Dopo, venuto |
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a Fiorenza, fu ricevuto e veduto dagl'amici e parenti con incredibile |
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piacere e letizia. Ma ancorché avesse deliberato il frate di volere il |
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rimanente della vita spendere in servigio di Nostro Signore Dio e |
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dell'anima sua, e starsi quietamente in pace, godendosi un cavalie- |
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rato che s'era serbato, non gli venne ciò fatto così presto; perciò che |
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essendo con istanzia chiamato a Bologna da maestro Giulio Bovio, zio |
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del vascone Bovio, perché facesse nella chiesa de' Servi l'altar mag- |
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giore tutto di marmo et isolato, et oltre ciò una sepoltura con figure |
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e ricco ornamento di pietre mischie et incostrature di marmo, non |
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poté mancargli, e massimamente avendosi a fare quell'opera in una |
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chiesa del suo ordine. |
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Andato dunque a Bologna e messo mano all'opera, la condusse in |
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ventotto mesi, facendo il detto altare, il quale da un pilastro all'altro |
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chiude il coro de' frati, tutto di marmo dentro e fuori, con un Cristo |
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nudo nel mezzo di braccia due e mezzo, e con alcun'altre statue dagli lati. È l'architettura di quest'opera bella veramente e ben |
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partita, et ordinata e commessa tanto bene che non si può far me- |
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glio; il pavimento ancora, dove in terra è la sepoltura del Bovio, è |
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spartito con bell'ordine, e certi candellieri di marmo e alcune storiet- |
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te e figurine sono assai bene accomodate, et ogni cosa è ricca d'inta- |
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glio; ma le figure, oltre che son piccole per la difficultà che si ha di |
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condurre pezzi grandi di marmo a Bologna, non sono pari all'archi- |
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tettura né molto da essere lodate. |
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Mentre che fra Giovann'Agnolo lavorava in Bologna quest'opera, |
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come quello che in ciò non era anco ben risoluto, andava pensando |
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in che luogo potesse più comodamente di quelli della sua religione |