Volume 5

Edizione Giuntina
    quali anch'essi con le code annodate e con le braccia reggono una
    gran tazza, nella quale gettano acqua quattro maschere intagliate su-
    perbamente; di mezzo alla quale tazza surgendo, un piede tondo so-
    stiene due maschere bruttissime, fatte per Scilla e Cariddi, le quali
5   sono conculcate da tre Ninfe ignude, grandi sei palmi l'una,
    sopra le quali è posta l'ultima tazza che da loro è con le braccia so-
    stenuta; nella quale tazza facendo basamento quattro delfini, col
    capo basso e con le code alte reggono una palla, di mezzo alla quale
    per quattro teste esce acqua che va in alto, e così dai delfini, sopra i
10   quali sono a cavallo quattro putti nudi. Finalmente, nell'ultima cima,
    è una figura armata rappresentante Orione, stella celeste, che ha nello
    scudo l'arme della città di Messina, della quale si dice, o più tosto
    si favoleggia, essere stato edificatrice.
    Così fatta, dunque, è la detta fonte di Messina, ancorché non si
15   possa così ben con le parole come si farebbe col disegno dimostrarla.
    E perché ella piacque molto a' Messinesi, gliene feciono fare un'altra
    in sulla marina, dove è la dogana, la quale riuscì anch'essa bella e
    ricchissima; et ancorché quella similmente sia a otto facce, è nondi-
    meno diversa dalla sopradetta, perciò che questa ha quattro facce
20   di scale che sagliono tre gradi, e quattro altre minori mezze tonde,
    sopra le quali, dico, è la fonte in otto facce; e le sponde della fontana
    grande disotto hanno al pari di loro in ogni angolo un piedistallo in-
    tagliato, e nelle facce della parte dinanzi un altro in mezzo a quattro
    di esse. Dalle parte poi dove sono le scale tonde è un pilo di marmo
25   aovato, nel quale per due maschere, che sono nel parapetto sotto le
    sponde intagliate, si getta acqua in molta copia; e nel mezzo del bagno
    di questa fontana è un basamento alto a proporzione, sopra il quale è
    l'arme di Carlo Quinto, et in ciascun angolo di detto basamento è un
    cavallo marino che fra le zampe schizza acqua in alto; e nel fregio del
30   medesimo sotto la cornice, disopra sono otto mascheroni che gettano
    all'ingiù otto polle d'acqua, et in cima è un Nettunno di braccia cin-
    que, il quale avendo il tridente in mano, posa la gamba ritta a canto
    a un delfino. Sono poi dalle bande, sopra due altri basamenti, Scilla
    e Cariddi in forma di due mostri, molto ben fatti, con teste di cane e
35   di Furie intorno. La quale opera finita, similmente piacque molto a'
    Messinesi; i quali avendo trovato un uomo secondo il gusto loro, die-
    dero, finite le fonti, principio alla facciata del Duomo, tirandola al-
    quanto inanzi; e dopo ordinarono di far dentro dodici cappelle d'ope-
    ra corintia, cioè sei per banda, con i dodici Apostoli di marmo di
40   braccia cinque l'uno: delle quali tutte ne furono solamente finite
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