Volume 5

Edizione Giuntina
    in rame, e trovandosi âvere gran copia d'invenzioni diver-
    samente disegnate, si mise a intagliare in legno; nel qual modo di
    fare coloro che hanno maggior disegno hanno più largo campo da
    poter mostrare la loro perfezzione. E di questa maniera mandò fuori
5   l'anno 1510 due stampe piccole: in una delle quali è la Decollazione
    di San Giovanni, e nell'altra quando la testa del medesimo è pre-
    sentata in un bacino a Erode che siede a mensa; et in altre carte
    San Cristofano, San Sisto papa, Santo Stefano e San Lorenzo. Per
    che, veduto questo modo di fare essere molto più facile che l'inta-
10   gliare in rame, seguitandolo fece un San Gregorio che canta la Messa,
    accompagnato dal diacono e sodiacono. E cresciutogli l'animo, fece
    in un foglio reale, l'anno 1510, parte della Passione di Cristo, cioè
    ne condusse, con animo di fare il rimanente, quattro pezzi: la Cena,
    l'esser preso di notte nell'orto, quando va al Limbo a trarne i Santi
15   Padri, e la sua gloriosa Ressurezzione; e la detta seconda parte fece
    anco in un quadretto a olio molto bello, che è oggi in Firenze ap-
    presso al signor Bernardetto de' Medici. E se bene sono poi state
    fatte l'altre otto parti, che furono stampate col segno d'Alberto, a
    noi non pare verisimile che sieno opera di lui, attesoché sono mala
20   cosa, e non somigliano né le teste, né i panni, né altra cosa la sua
    maniera; onde si crede che siano state fatte da altri dopo la morte
    sua per guadagnare, senza curarsi di dar questo carico ad Alberto.
    E che ciò sia vero, l'anno 1511 egli fece della medesima grandezza
    in venti carte tutta la vita di Nostra Donna, tanto bene che non è
25   possibile, per invenzione, componimenti di prospettiva, casamenti,
    abiti e teste di vecchi e giovani, far meglio. E nel vero, se quest'uomo
    sì raro, sì diligente e sì universale avesse avuto per patria la Toscana,
    come egli ebbe la Fiandra, et avesse potuto studiare le cose di Roma,
    come abbiam fatto noi, sarebbe stato il miglior pittore de' paesi no-
30   stri, sì come fu il più raro e più celebrato che abbiano mai avuto i
    Fiaminghi.
    L'anno medesimo, seguitando di sfogare i suoi capricci, cercò Al-
    berto di fare della medesima grandezza XV forme intagliate in legno
    della terribile visione che San Giovanni Evangelista scrisse nell'isola
35   di Patmos nel suo Apocalisse. E così messo mano all'opera, con quella
    sua imaginativa stravagante e molto a proposito a cotal suggetto,
    figurò tutte quelle cose così celesti come terrene tanto bene che fu
    una maraviglia, e con tanta varietà di fare in quegli animali e mostri,
    che fu gran lume a molti de' nostri artefici che si son serviti
40   poi dell'abondanza e copia delle belle fantasie et invenzioni di costui.
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