Volume 5

Edizione Giuntina
    cagioni, Agnolo, non sapendo che altro farsi, se n'andò a Poggi-
    bonzi, là onde avevano avuto origine i suoi padre et avolo, e quivi
    con messer Giovanni Norchiati suo zio, persona religiosa e di buone
    lettere, si tratten[n]e un pezzo, non facendo altro che disegnare e stu-
5   diare. Ma venutagli poi volontà, veggendo il mondo sottosopra, d'es-
    sere religioso e d'attendere alla quiete e salute dell'anima sua, se
    n'andò a l'eremo di Camaldoli: dove provando quella vita, e non po-
    tendo que' disagi e digiuni et astinenze di vita, non si fermò altrimen-
    ti; ma tuttavia nel tempo che vi dimorò, fu molto grato a que' padri,
10   perché era di buona condizione; et in detto tempo il suo trattenimento
    fu intagliare in capo d'alcune mazze overo bastoni, che que' santi pa-
    dri portano quando vanno da Camaldoli all'eremo, o altrimenti a di-
    porto per la selva quando si dispensa il silenzio, teste d'uomini e di
    diversi animali, con belle e capricciose fantasie. Partito dall'eremo
15   con licenzia e buona grazia del Maggiore et andatosene alla Vernia,
    come quelli che ad ogni modo era tirato a essere religioso, vi stette
    un pezzo, seguitando il coro e conversando con que' padri. Ma né
    anco quella vita piacendogli, dopo avere avuto informazione del vi-
    vere di molte religioni in Fiorenza et in Arezzo, dove andò partendosi
20   dalla Vernia, et in niun'altra potendosi accomodare in modo che gli
    fusse comodo attendere al disegno et alla salute dell'anima, si fece
    finalmente frate negl'Ingesuati di Firenze, fuor della Porta Pinti, e fu
    da loro molto volentieri ricevuto, con speranza, attendendo essi alle
    finestre di vetro, che egli dovesse in ciò essere loro di molto aiuto e
25   comodo. Ma non dicendo que' padri Messa secondo l'uso del vivere
    e regola loro, e tenendo per ciò un prete che la dica ogni mattina, ave-
    vano allora per capellano un fra' Martino dell'ordine de'
    Servi, persona d'assai buon giudizio e costumi. Costui dunque aven-
    do conosciuto l'ingegno del giovane, e considerato che poco poteva
30   esercitarlo fra que' padri che non fanno altro che dire paternostri,
    fare finestre di vetro, stillare acqua, acconciare orti et altri somiglianti
    esercizii, e non istudiano né attendono alle lettere, seppe tanto fare e
    dire, che il giovane, uscito degl'Ingesuati, si vestì ne' frati de' Servi
    della Nunziata di Firenze a dì sette d'ottobre l'anno 1530, e fu chia-
35   mato fra' Giovann'Agnolo. L'anno poi 1531, avendo in quel mentre
    apparato le cerimonie e ufficii di quell'ordine, e studiato l'opere
    d'Andrea del Sarto che sono in quel luogo, fece, come dicono essi,
    professione; e l'anno seguente, con piena sodisfazione di quei padri
    e contentezza de' suoi parenti, cantò la sua prima messa con molta
40   pompa et onore. Dopo, essendo state da giovani più tosto pazzi che
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