Volume 5

Edizione Giuntina
    con tutta la compagnia alle nozze che s'apparecchiavano, fu accettato
    l'invito. Per che entrati tutti per quella bocca piena di denti, che, es-
    sendo gangherata, s'apriva a ciascuna coppia d'uomini che entrava
    e poi si chiudeva, si trovarono in ultimo in una gran stanza di forma
5   tonda, la quale non aveva altro che un assai piccolo lumicino nel
    mezzo, il quale sì poco risplendeva, che a fatica si scorgevano. Quivi
    essendo da un bruttissimo diavolo, che era nel mezzo con un forcone,
    messi a sedere dove erano le tavole apparecchiate di nero, comandò
    Plutone che per onore di quelle sue nozze cessassero, per insino a
10   che quivi dimoravano, le pene dell'inferno; e così fu fatto. E perché
    erano in quella stanza tutte dipinte le bolge del regno de' dannati e
    le loro pene e tormenti, dato fuoco a uno stopino, in un baleno fu ac-
    ceso a ciascuna bolgia un lume, che mostrava nella sua pittura in che
    modo e con quali pene fussero quelli che erano in essa tormentati.
15   Le vivande di quella infernal cena furono tutti animali schifi e brut-
    tissimi in apparenza, ma però dentro, sotto la forma del pasticcio e
    coperta abominevole, erano cibi delicatissimi e di più sorti.
    La scorza, dico, et il difuori mostrava che fussero serpenti, bisce,
    ramarri, lucertole, tarantole, botte, ranocchi, scorpioni, pipistrelli et
20   altri simili animali, et il didentro era composizione d'ottime vivande.
    E queste furono poste in tavola con una pala, e dinanzi a ciascuno e
    con ordine, dal diavolo che era nel mezzo; un compagno del quale
    mesceva con un corno di vetro, ma di fuori brutto e spiacevole, pre-
    ziosi vini in coreggiuoli da fondere invetriati, che servivano per bic-
25   chieri. Finite queste prime vivande, che furono quasi un antipasto,
    furono messe per frutte, fingendo che la cena, aùffatica non comin-
    ciata, fusse finita, in cambio di frutte e confezzioni, ossa di morti
    giù giù per tutta la tavola: la quali frutte e reliquie erano di zucchero.
    Ciò fatto, comandando Plutone, che disse voler andare a riposarsi con
30   Proserpina sua, che le pene tornassero a tormentare i dannati, furono
    da certi venti in un attimo spenti tutti i già detti lumi; e uditi infiniti
    romori, grida e voci orribili e spaventose, e' fu veduta nel mezzo di
    quelle tenebre, con un lumicino, l'imagine del Baia bombardiere, che
    era uno de' circostanti, come s'è detto, condannato da Plutone all'in-
35   ferno, per avere nelle sue girandole e macchine di fuoco avuto sempre
    per suggetto et invenzione i sette peccati mortali e cose d'inferno.
    Mentre che a vedere ciò et a udire diverse lamentevoli voci s'atten-
    deva, fu levato via il doloroso e funesto apparato, e venendo i lumi,
    veduto in cambio di quello un apparecchio reale e ricchissimo, e con
40   orrevoli serventi che portarono il rimanente della cena, che fu magnifica
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