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alla quale Ulisse tuffava il padre per farlo ringiovanire: le quali |
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due figure erano capponi lessi che avevano forma d'uomini, sì bene |
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erano acconci le membra et il tutto con diverse cose tutte buone |
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a mangiare. Andrea del Sarto presentò un tempio a otto facce, simile |
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a quello di San Giovanni, ma posto sopra colonne; il pavimento era |
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un grandissimo piatto di gelatina con spartimenti di varii colori di |
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musaico; le colonne, che parevano di porfido, erano grandi e grossi |
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salsicciotti; le base e i capitegli erano di cacio parmigiano, i cornicioni |
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di paste di zuccheri, e la tribuna era di quarti di marzapane; nel mez- |
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zo era posto un leggìo da coro fatto di vitella fredda, con un libro di |
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lasagne che aveva le lettere e le note da cantare di granella di pepe, e |
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quelli che cantavano al leggìo erano tordi cotti col becco aperto e ritti, |
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con certe camiciuole a uso di cotte, fatte di rete di porco sottile; e die- |
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tro a questi, per contrabasso, erano due pippioni grossi, con sei orto- |
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lani che facevano il sovrano. Spillo presentò per la sua cena un magna- |
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no, il quale avea fatto d'una grande oca, o altro uccello simile, con tutti |
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gl'instrumenti da potere racconciare, bisognando, il paiuolo. Dome- |
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nico Puligo d'una porchetta cotta fece una fante con la rocca da filare |
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allato, la quale guardava una covata di pulcini, et aveva a servire per |
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rigovernare il paiuolo. Il Robetta per conservare il paiuolo fece d'una |
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testa di vitella, con acconcime d'altri untumi, un'incudine, che fu |
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molto bello e buono: come anche furono gl'altri presenti, per non |
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dire di tutti a uno a uno di quella cena e di molte altre che ne feciono. |
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La Compagnia poi della Cazzuola, che fu simile a questa e della |
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quale fu Giovanfrancesco, ebbe principio in questo modo. Essendo |
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l'anno 1512 una sera a cena, nell'orto che aveva nel Campaccio Feo |
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d'Agnolo gobbo, sonatore di pifferi e persona molto piacevole, esso |
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Feo, ser Bastiano Sagginati, ser Raffaello del Beccaio, ser Cecchino |
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de' Profumi, Girolamo del Giocondo et il Baia, venne veduto, mentre |
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che si mangiavano le ricotte, al Baia in un canto dell'orto appresso |
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alla tavola un monticello di calcina, dentrovi la cazzuola, secondo che |
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il giorno inanzi l'aveva quivi lasciata un muratore. Per che preso con |
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quella mestola overo cazzuola alquanto di quella calcina, la cacciò |
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tutta in bocca a Feo, che da un altro aspettava a bocca aperta un gran |
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boccone di ricotta; il che vedendo la brigata, si cominciò a gridare: |
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«Cazzuola, cazzuola!». Creandosi dunque per questo accidente la |
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detta Compagnia, fu ordinato che in tutto gl'uomini di quella |
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fussero ventiquattro: dodici di quelli che andavano, come in que' |
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tempi si diceva, per la maggiore, e dodici per la minore; e che l'in- |
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segna di quella fusse una cazzuola, alla quale aggiunsero poi quelle |