Volume 5

Edizione Giuntina
    a olio, in un gran quadro di tela, la Passione di Cristo, si risol-
    verono gl'uomini di quella Compagnia di fare di sopra dipignere nel
    palco qualche cosa magnifica et onorata, e perciò di allogare quel-
    l'opera a quello de' pittori che erano in Vinezia, il quale facesse mi-
5   gliore e più bel disegno. Chiamati adunque Iosef Salviati, Federico
    Zucchero, che allora era in Vinezia, Paulo da Verona et Iacopo Tin-
    toretto, ordinarono che ciascuno di loro facesse un disegno, promet-
    tendo a colui l'opera che in quello meglio si portasse. Mentre adun-
    que gl'altri attendevano a fare con ogni diligenza i loro disegni, il Tin-
10   toretto, tolta la misura della grandezza che aveva ad essere l'opera e
    tirata una gran tela, la dipinse, senza che altro se ne sapesse, con la
    solita sua prestezza e la pose dove aveva da stare. Onde ragunatasi
    una mattina la Compagnia per vedere i detti disegni e risolversi, tro-
    varono il Tintoretto avere finita l'opera del tutto e postala al luogo
15   suo. Per che adirandosi con esso lui, e dicendo che avevano chiesto
    disegni e non datogli a far l'opera, rispose loro che quello era il suo
    modo di disegnare, che non sapeva far altrimenti, e che i disegni e
    modelli dell'opere avevano a essere a quel modo per non ingannare
    nessuno; e finalmente, che se non volevano pagargli l'opera e le sue
20   fatiche, che le donava loro; e così dicendo, ancorché avesse molte con-
    trarietà, fece tanto che l'opera è ancora nel medesimo luogo. In que-
    sta tela adunque è dipinto in un cielo Dio Padre che scende con molti
    Angeli ad abracciare San Roc[c]o, e nel più basso sono molte figure
    che significano overo rappresentano l'altre Scuole maggiori di Vi-
25   nezia, come la Carità, S. Giovanni Evangelista, la Misericordia,
    S. Marco e S. Teodoro, fatte tutte secondo la sua solita maniera. Ma
    perciò che troppo sarebbe lunga opera raccontare tutte le pitture del
    Tintoretto, basti avere queste cose ragionato di lui, che è veramente
    valente uomo e pittore da essere lodato.
30   Essendo ne' medesimi tempi in Vinezia un pittore chiamato Bra-
    zacco, creato di casa Grimani, il quale era stato in Roma molti anni,
    gli fu per favori dato a dipignere il palco della sala maggiore de' Cavi
    de' Dieci. Ma conoscendo costui non poter far da sé et avere bisogno
    d'aiuto, prese per compagni Paulo da Verona e Battista Farinato,
35   compartendo fra sé e loro 9 quadri di pitture a olio che andavano in
    quel luogo: cioè 4 ovati ne' canti, 4 quadri bislunghi, et un ovato
    maggiore nel mezzo; e questo, con tre de' quadri, dato a Paulo Ve-
    ronese, il quale vi fece un Giove che fulmina i Vizii et altre figure.
    Prese per sé due degl'altri ovati minori con un quadro, e due ne diede
40   a Battista. In uno è Nettunno dio del mare; e ne gl'altri, 2 figure per
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