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a olio, in un gran quadro di tela, la Passione di Cristo, si risol- |
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verono gl'uomini di quella Compagnia di fare di sopra dipignere nel |
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palco qualche cosa magnifica et onorata, e perciò di allogare quel- |
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l'opera a quello de' pittori che erano in Vinezia, il quale facesse mi- |
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gliore e più bel disegno. Chiamati adunque Iosef Salviati, Federico |
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Zucchero, che allora era in Vinezia, Paulo da Verona et Iacopo Tin- |
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toretto, ordinarono che ciascuno di loro facesse un disegno, promet- |
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tendo a colui l'opera che in quello meglio si portasse. Mentre adun- |
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que gl'altri attendevano a fare con ogni diligenza i loro disegni, il Tin- |
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toretto, tolta la misura della grandezza che aveva ad essere l'opera e |
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tirata una gran tela, la dipinse, senza che altro se ne sapesse, con la |
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solita sua prestezza e la pose dove aveva da stare. Onde ragunatasi |
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una mattina la Compagnia per vedere i detti disegni e risolversi, tro- |
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varono il Tintoretto avere finita l'opera del tutto e postala al luogo |
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suo. Per che adirandosi con esso lui, e dicendo che avevano chiesto |
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disegni e non datogli a far l'opera, rispose loro che quello era il suo |
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modo di disegnare, che non sapeva far altrimenti, e che i disegni e |
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modelli dell'opere avevano a essere a quel modo per non ingannare |
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nessuno; e finalmente, che se non volevano pagargli l'opera e le sue |
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fatiche, che le donava loro; e così dicendo, ancorché avesse molte con- |
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trarietà, fece tanto che l'opera è ancora nel medesimo luogo. In que- |
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sta tela adunque è dipinto in un cielo Dio Padre che scende con molti |
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Angeli ad abracciare San Roc[c]o, e nel più basso sono molte figure |
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che significano overo rappresentano l'altre Scuole maggiori di Vi- |
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nezia, come la Carità, S. Giovanni Evangelista, la Misericordia, |
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S. Marco e S. Teodoro, fatte tutte secondo la sua solita maniera. Ma |
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perciò che troppo sarebbe lunga opera raccontare tutte le pitture del |
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Tintoretto, basti avere queste cose ragionato di lui, che è veramente |
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valente uomo e pittore da essere lodato. |
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Essendo ne' medesimi tempi in Vinezia un pittore chiamato Bra- |
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zacco, creato di casa Grimani, il quale era stato in Roma molti anni, |
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gli fu per favori dato a dipignere il palco della sala maggiore de' Cavi |
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de' Dieci. Ma conoscendo costui non poter far da sé et avere bisogno |
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d'aiuto, prese per compagni Paulo da Verona e Battista Farinato, |
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compartendo fra sé e loro 9 quadri di pitture a olio che andavano in |
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quel luogo: cioè 4 ovati ne' canti, 4 quadri bislunghi, et un ovato |
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maggiore nel mezzo; e questo, con tre de' quadri, dato a Paulo Ve- |
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ronese, il quale vi fece un Giove che fulmina i Vizii et altre figure. |
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Prese per sé due degl'altri ovati minori con un quadro, e due ne diede |
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a Battista. In uno è Nettunno dio del mare; e ne gl'altri, 2 figure per |