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dell'organo di Santa Maria Zebenigo fece la Conversione di San |
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Paulo, ma con non molto studio; nella Carità una tavola con Cristo |
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deposto di croce; e nella sagrestia di San Sebastiano, a concorrenza |
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di Paulo da Verona, che in quel luogo lavorò molte pitture nel palco |
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e nelle facciate, fece sopra gl'armarii Moisè nel deserto, et altre storie |
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che furono poi seguitate da Natalino pittore viniziano e da altri. Fece |
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poi il medesimo Tintoretto in San Iobbe, all'altare della Pietà, tre |
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Marie, San Francesco, San Bastiano, San Giovanni et un pezzo di |
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paese; e nei portegli dell'organo della chiesa de' Servi, Santo Agosti- |
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no e San Filippo, e di sotto Caino ch'uccide Abel suo fratello. In |
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San Felice, all'altare del Sacramento, cioè nel cielo della tribuna, di- |
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pinse i quattro Evangelisti; e nella lunetta sopra l'altare una Nunzia- |
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ta, nell'altra Cristo che òra in sul monte Oliveto; e nella facciata l'ul- |
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tima Cena che fece con gl'Apostoli. In San Francesco della Vigna è |
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di mano del medesimo, all'altare del Deposto di croce, la Nostra |
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Donna svenuta con altre Marie et alcuni Profeti. E nella Scuola di |
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San Marco da San Giovanni e Polo sono quattro storie grandi; in una |
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delle quali è San Marco, che aparendo in aria, libera un suo divoto |
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da molti tormenti che se gli veggiono apparecchiati con diversi ferri |
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da tormentare, i quali rompendosi, non gli poté mai adoperare il ma- |
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nigoldo contra quel devoto; et in questa è gran copia di figure, di |
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scorti, d'armadure, casamenti, ritratti et altre cose simili, che ren- |
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dono molto ornata quell'opera. In un'altra è una tempesta di mare, e |
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San Marco, similmente in aria, che libera un altro suo divoto; ma non |
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è già questa fatta con quella diligenza che la già detta. Nella terza è |
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una pioggia et il corpo morto d'un altro divoto di San Marco, e l'ani- |
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ma che se ne va in cielo; et in questa ancora è un componimento |
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d'assai ragionevoli figure. Nella quarta, dove uno spiritato si scon- |
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giura, ha finto in prospettiva una gran loggia, et in fine di quella un |
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fuoco che la illumina con molti rinverberi. Et oltre alle dette storie è |
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all'altare un San Marco di mano del medesimo, che è ragionevole pit- |
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tura. |
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Queste opere adunque, e molte altre che si lasciano, bastando avere |
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fatto menzione delle migliori, sono state fatte dal Tintoretto con tanta |
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prestezza, che quando altri non ha pensato a pena che egli abbia co- |
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minciato, egli ha finito. Et è gran cosa che, con i più stravaganti tratti |
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del mondo, ha sempre da lavorare; perciò che quando non bastano |
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i mezzi e l'amicizie a fargli avere alcun lavoro, se dovesse farlo non |
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che per piccolo prezzo, in dono e per forza, vuol farlo ad ogni |
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modo. E non ha molto che, avendo egli fatto nella Scuola di San Roc[c]o |