Volume 5

Edizione Giuntina
    maestro di Roma; perciò che adoperando amici e mezzi fece tanto,
    che monsignor della Casa, veduto un suo disegno, gliele al-
    logò. Per che messovi mano, vi fece a fresco San Giovanni Battista
    fatto pigliare da Erode e mettere in prigione. Ma con tutto che questa
5   pittura fusse condotta con molta fatica, non fu a gran pezzo tenuta
    pari a quella del Salviati, per essere fatta con stento grandissimo e
    d'una maniera cruda e malinconica, che non aveva ordine nel compo-
    nimento, né in parte alcuna punto di quella grazia e vaghezza di colo-
    rito che aveva quella di Francesco. E da questo si può fare giudizio
10   che coloro i quali seguitando quest'arte si fondano in far bene un
    torso, un braccio et una gamba, o altro membro ben ricerco di mu-
    scoli, e che l'intendere bene quella parte sia il tutto, sono ingannati,
    perciò che una parte non è il tutto dell'opera, e quegli la conduce
    interamente perfetta e con bella e buona maniera che, fatte bene
15   le parti, sa farle proporzionatamente corrispondere al tutto; e che,
    oltre ciò, fa che la composizione delle figure esprime e fa bene quel-
    l'effetto che dee fare, senza confusione. E sopra tutto si vuole avver-
    tire che le teste siano vivaci, pronte, graziose e con bell'arie, e che la
    maniera non sia cruda, ma sia negl'ignudi tinta talmente di nero,
20   ch'ell'abbiano rilievo, sfugghino e si allontanino secondo che fa bi-
    sogno; per non dir nulla delle prospettive de' paesi e dell'altre parti
    che le buone pitture richieggiono; né che nel servirsi delle cose d'altri
    si dee fare per sì fatta maniera che non si conosca così agevolmente.
    Si accorse dunque tardi Battista d'aver perduto tempo fuor di biso-
25   gno dietro alle minuzie d'i muscoli et al disegnare con troppa dili-
    genza, non tenendo conto dell'altre parti dell'arte.
    Finita quest'opera, che gli fu poco lodata, si condusse Battista, per
    mezzo di Bartolomeo Genga, a' servigi del duca d'Urbino per dipi-
    gnere, nella chiesa e capella che è unita col palazzo d'Urbino, una
30   grandissima volta. E là giunto, si diede sùbito senza pensare altro a
    fare i disegni secondo l'invenzione di quell'opera e senza fare altro
    spartimento. E così, a imitazione del Giudizio del Buonarroto, figurò
    in un cielo la gloria de' Santi, sparsi per quella volta sopra certe nu-
    vole, e con tutti i cori degl'Angeli intorno a una Nostra Donna, la qua-
35   le, essendo assunta in cielo, è aspettata da Cristo in atto di coronarla,
    mentre stanno partiti in diversi mucchî i Patriarchi, i Profeti, le Si-
    bille, gl'Apostoli, i Martiri, i Confessori e le Vergini, le quali figure
    in diverse attitudini mostrano rallegrarsi della venuta di essa Vergine
    gloriosa. La quale invenzione sarebbe stata certamente grande occa-
40   sione a Battista di mostrarsi valentuomo, se egli avesse preso miglior
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