Volume 5

Edizione Giuntina
    busigattoli da ritirarsi, guastò quella stanza e privò quel palazzo
    d'un'opera singolare; il che non arebbe fatto quel sant'uomo, s'egli
    avesse avuto gusto nell'arti del disegno. Dipinse Giovanni i cartoni
    di quelle spalliere e panni da camere che poi furono tessuti di seta e
5   d'oro in Fiandra, nei quali sono certi putti che scherzano intorno
    varii festoni adorni dell'imprese di papa Leone, e di diversi animali
    ritratti dal naturale; i quali panni, che sono cosa rarissima, sono an-
    cora oggi in palazzo. Fece similmente i cartoni di certi arazzi pieni
    di grottesche, che stanno nelle prime stanze del Concistoro.
10   Mentre che Giovanni s'affaticava in quest'opere, essendo stato fa-
    bricato in testa di Borgo Nuovo, vicino alla piazza di S. Piero, il
    palazzo di messer Giovanbattista dall'Aquila, fu lavorata di stucchi
    la maggior parte della facciata per mano di Giovanni, che fu tenuta
    cosa singolare. Dipinse il medesimo e lavorò tutti gli stucchi che sono
15   alla loggia della vigna che fece fare Giulio cardinale de' Me-
    dici sotto Monte Mario, dove sono animali, grottesche, festoni e fre-
    giature tanto belle, che pare in questa Giovanni aver voluto vincere
    e superare sé medesimo; onde meritò da quel cardinale, che molto
    amò la virtù sua, oltre molti benefizii avuti per suoi parenti, d'aver
20   per sé un canonicato di Civitale nel Friuli, che da Giovanni fu poi
    dato a un suo fratello. Avendo poi a fare al medesimo cardinale, pur
    in quella vigna, una fonte dove getta una testa di liofante di marmo
    per il niffolo, imitò in tutto e per tutto il tempio di Nettunno (stanza
    poco avanti stata trovata fra l'antiche ruine di Palazzo Maggiore,
25   adorna tutta di cose naturali marine), fatti ottimamente poi varii or-
    namenti di stucco; anzi superò di gran lunga l'artifizio di quella
    stanza antica col fare sì belli e bene accommodati quegl'animali,
    conchiglie et altre infinite cose somiglianti. E dopo questa fece un'al-
    tra fonte, ma salvatica, nella concavità d'un fossato circondato da un
30   bosco, facendo cascare con bello artifizio da tartari e pietre di colature
    d'acqua gocciole e zampilli, che parevano veramente cosa naturale;
    e nel più alto di quelle caverne e di que' sassi spugnosi, avendo com-
    posta una gran testa di leone a cui facevano ghirlanda intorno fila di
    capelvenere et altre erbe artifiziosamente quivi accommodate, non si
35   potria credere quanta grazia dessono a quel salvatico, in tutte le parti
    bellissimo et oltre ad ogni credenza piacevole.
    Finita quest'opera, poi che ebbe donato il cardinale a Giovanni
    un cavalierato di S. Piero, lo mandò a Fiorenza, acciò che, fatta nel
    palazzo de' Medici una camera, cioè in sul canto, dove già Cosimo
40   Vecchio edificator di quello avea fatta una loggia per commodo e
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