Volume 5

Edizione Giuntina
    la maniera di Ridolfo, lo ragiunse di maniera, che dove avea da lui a
    principio il terzo dell'utile, si condussero a fare insieme l'opere a me-
    tà del guadagno. Osservò sempre Michele Ridolfo come padre, e
    l'amò e fu da lui amato di maniera, che come cosa di lui è stato sem-
5   pre et è ancora non per altro cognome conosciuto che per Michele di
    Ridolfo. Costoro, dico, che s'amarono come padre e figliuolo, lavo-
    rarono infinite opere insieme e di compagnia; e prima per la chiesa di
    S. Felice in Piazza, luogo allora de' monaci di Camaldoli, dipinsero
    in una tavola Cristo e la Nostra Donna in aria, che pregano Dio Padre
10   per il popolo da basso, dove sono ginocchioni alcuni Santi. In Santa
    Felicita fecero due capelle a fresco, tirate via praticamente: in una è
    Cristo morto con le Marie, e nell'altra l'Assunta con alcuni Santi.
    Nella chiesa delle monache di San Iacopo dalle Murate feciono una
    tavola per il vescovo di Cortona de' Bonafé; e dentro al monasterio
15   delle donne di Ripoli, in un'altra tavola, la Nostra Donna e certi
    Santi. Alla capella de' Segni, sotto l'organo, nella chiesa di Santo
    Spirito, fecero similmente in una tavola la Nostra Donna, Sant'Anna
    e molti altri Santi. Alla Compagnia de' Neri, in un quadro, la De-
    collazione di S. Giovanni Battista; et in borgo S. Friano alle Mona-
20   chine, in una tavola, la Nunziata. A Prato in S. Rocco, in un'altra,
    dipinsero S. Rocco, San Bastiano e la Nostra Donna in mezzo. Pari-
    mente nella Compagnia di S. Bastiano, a lato a S. Iacopo sopr'Arno,
    fecero una tavola, dentrovi la Nostra Donna, S. Bastiano e S. Iacopo;
    et a S. Martino alla Palma un'altra; e finalmente al signor Alessandro
25   Vitelli, in un quadro che fu mandato a Città di Castello, una Sant'An-
    na che fu posta in San Fiordo alla capella di quel signore. Ma perché
    furono infinite l'opere et i quadri che uscirono della bottega di Ri-
    dolfo, e molto più i ritratti di naturale, dirò solo che da lui fu ritratto
    il signor Cosimo de' Medici quando era giovinetto, che fu bellissima
30   opera e molto somigliante al vero; il qual quadro si serba ancor oggi
    nella guardaroba di Sua Ecc[ellenza].
    Fu Ridolfo spedito e presto dipintore in certe cose e particolarmente
    in apparati di feste; onde fece nella venuta di Carlo V imperadore a
    Fiorenza, in dieci giorni, un arco al canto alla Cuculia, et un
35   altro arco in brevissimo tempo alla Porta al Prato nella venuta del-
    l'illustrissima signora duchessa Leonora, come si dirà nella Vita di
    Battista Franco. Alla Madonna di Vertigli, luogo de' monaci di Ca-
    maldoli fuor della terra del Monte San Savino, fece Ridolfo, avendo
    seco il detto Battista Franco e Michele, in un chiostretto, tu
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