Volume 5

Edizione Giuntina
    Camaldoli, che è di là dalla Certosa in sull'Ema, dipinse in un altro
    tabernacolo a fresco molte figure.
    Per le quali cose veggendosi Ridolfo essere adoperato a bastanza,
    e standosi bene e con buone entrate, non volle altrimente stillarsi
5   il cervello a fare tutto quello che arebbe potuto nella pittura, anzi
    andò pensando di vivere da galantuomo e pigliarsela come veniva.
    Nella venuta di papa Leone a Firenze fece, in compagnia d'i suoi
    uomini e garzoni, quasi tutto l'apparato di casa Medici; acconciò la
    sala del Papa e l'altre stanze, facendo dipignere al Puntormo, come
10   si è detto, la capella. Similmente nelle nozze del duca Giuliano e del
    duca Lorenzo fece gl'apparati delle nozze et alcune prospettive di
    comedie. E perché fu da que' signori per la sua bontà molto amato,
    ebbe molti ufficii per mezzo loro, e fu fatto di collegio, come cittadino
    onorato. Non si sdegnò anco Ridolfo di far drapelloni, stendardi et
15   altre cose simili assai; e mi ricorda avergli sentito dire che tre volte
    fece le bandiere delle Potenze, che solevano ogni anno armeggiare e
    tenere in festa la città. Et insomma si lavorava in bottega sua di tutte
    le cose; onde molti giovani la frequentavano, imparando ciascuno
    quello che più gli piaceva. Onde Antonio del Ceraiolo, essendo stato
20   con Lorenzo di Credi e poi con Ridolfo, ritiratosi da per sé,
    fece molte opere e ritratti di naturale. In San Iacopo tra ' Fossi
    è di mano di questo Antonio, in una tavola, San Francesco e Santa
    Madalena a piè d'un Crucifisso; e ne' Servi, dietro all'altar maggiore,
    un San Michelagnolo, ritratto dal Ghirlandaio nell'Ossa di Santa
25   Maria Nuova.
    Fu anche discepolo di Ridolfo, e si portò benissimo, Mariano da
    Pescia, di mano del quale è un quadro di Nostra Donna, con Cristo
    fanciullo, Santa Lisabeta e San Giovanni, molto ben fatti, nella detta
    cappella di Palazzo, che già dipinse Ridolfo alla Signoria. Il medesimo
30   dipinse di chiaro scuro tutta la casa di Carlo Ginori nella strada che
    ha da quella famiglia il nome, facendovi storie de' fatti di Sansone,
    con bellissima maniera; e se costui avesse avuto più lunga vita che
    non ebbe, sarebbe riuscito ecc[ellente]. Discepolo parimente di Ri-
    dolfo fu Toto del Nunziata, il quale fece in S. Piero Scheraggio con
35   Ridolfo una tavola di Nostra Donna col Figliuolo in braccio e due
    Santi.
    Ma sopra tutti gl'altri fu carissimo a Ridolfo un discepolo di Lo-
    renzo di Credi, il quale stette anco con Antonio del Ceraiolo, chia-
    mato Michele, per essere d'ottima natura, e giovane che conduc[e]a
40   le sue opere con fierezza e senza stento. Costui dunque, seguitando
- pagina 442 -
pagina precedentepagina successiva