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non tenere fermo il pensiero all'arte, la quale non è trovata se non |
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da chi la cerca, e trovata non vuole essere abbandonata, perché si |
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fugge. Sono di mano di Davitte nell'orto de' monaci degl'Angeli di |
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Firenze, in testa della viottola che è dirimpetto alla porta che va in |
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detto orto, due figure a fresco a piè d'un Crucifisso, cioè San Bene- |
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detto e San Romualdo, et alcun'altre cose simili, poco degne che di |
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loro si faccia alcuna memoria. Ma non fu poco, poi che non volle |
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Davitte attendere all'arte, che vi facesse attendere con ogni stu- |
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dio e per quella incaminasse Ridolfo, figliuolo di Domenico e |
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suo nipote; con ciò fusse che, essendo costui, il quale era a custo- |
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dia di Davitte, giovinetto di bell'ingegno, fugli messo a esercitare |
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la pittura e datogli ogni commodità di studiare dal zio, il quale si |
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pentì tardi di non avere egli studiatola, ma consumato il tempo die- |
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tro al musaico. |
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Fece Davit sopra un grosso quadro di noce, per mandarla al re di |
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Francia, una Madonna di musaico con alcuni Angeli attorno, che fu |
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molto lodata; e dimorando a Montaione, castello di Valdelsa, per aver |
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quivi commodità di vetri, di legnami e di fornaci, vi fece molte cose |
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di vetri e musaici, e particolarmente alcuni vasi che furono donati |
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al magnifico Lorenzo Vecchio de' Medici; e tre teste, cioè di San |
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Piero e San Lorenzo e quella di Giuliano de' Medici in una teg[g]hia |
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di rame, le quali son oggi in guardaroba del Duca. Ridolfo intanto, |
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disegnando al cartone di Michelagnolo, era tenuto de' migliori di- |
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segnatori che vi fussero, e perciò molto amato da ognuno, |
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e particolarmente da Raffaello Sanzio da Urbino, che in quel tempo, |
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essendo anch'egli giovane di gran nome, dimorava in Fiorenza, come |
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s'è detto, per imparare l'arte. |
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Dopo aver Ridolfo studiato al detto cartone, fatto che ebbe buona |
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pratica nella pittura sotto fra' Bartolomeo di San Marco, ne sapea già |
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tanto, a giudizio de' migliori, che dovendo Raffaello andare a Roma, |
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chiamato da papa Giulio Secondo, gli lasciò a finire il panno azurro |
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et altre poche cose che mancavano al quadro d'una Madonna che |
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egli avea fatta per alcuni gentiluomini sanesi: il qual quadro finito |
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che ebbe Ridolfo con molta diligenza, lo mandò a Siena. E non fu |
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molto dimorato Raffaello a Roma, che cercò per molte vie di condurre |
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là Ridolfo; ma non avendo mai perduta colui la cupola di veduta |
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(come si dice), né sapendosi arrecare a vivere fuor di Fiorenza, non |
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accettò mai partito che diverso o contrario al suo vivere di Firenze gli |
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fusse proposto. |
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Dipinse Ridolfo nel monasterio delle monache di Ripoli due tavole |