Volume 5

Edizione Giuntina
    a olio: in una la Coronazione di Nostra Donna e nell'altra una
    Madonna in mezzo a certi Santi. Nella chiesa di San Gallo fece in
    una tavola Cristo che porta la croce, con buon numero di soldati, e la
    Madonna et altre Marie che piangono insieme con Giovanni, mentre
5   Veronica porge il sudario a esso Cristo con prontezza e vivacità.
    La quale opera, in cui sono molte teste bellissime ritratte dal vivo e
    fatte con amore, acquistò gran nome a Ridolfo. Vi è ritratto suo pa-
    dre et alcuni garzoni che stavano seco, e de' suoi amici il Poggino,
    lo Scheggia et il Nunziata, che è una testa vivissima: il quale Nunzia-
10   ta, se bene era dipintore di fantocci, era in alcune cose persona rara,
    e massimamente nel fare fuochi lavorati e le girandole che si facevano
    ogni anno per San Giovanni; e perché era costui persona burlevole
    e faceta, aveva ognuno gran piacere in conversando con esso lui. Di-
    cendogli una volta un cittadino che gli dispiacevano certi dipintori
15   che non sapevano fare se non cose lascive, e che perciò desiderava che
    gli facesse un quadro di Madonna che avesse l'onesto, fusse attem-
    pata e non movesse a lascivia, il Nunziata gliene dipinse una con la
    barba. Un altro volendogli chiedere un Crucifisso per una camera
    terrena, dove abitava la state, e non sapendo dire se non: «Io vorrei
20   un Crucifisso per la state», il Nunziata, che lo scorse per un goffo,
    gliene fece uno in calzoni.
    Ma tornando a Ridolfo, essendogli dato a fare per il monasterio di
    Cestello in una tavola la Natività di Cristo, affaticandosi assai per
    superare gl'emuli suoi, condusse quell'opera con quella maggior fa-
25   tica e diligenza che gli fu possibile, facendovi la Madonna che adora
    Cristo fanciullino, San Giuseppo e due figure inginocchioni, cioè
    San Francesco e San Ieronimo; fecevi ancora un bellissimo paese
    molto simile al Sasso della Vernia, dove San Francesco ebbe le stim-
    mate, e sopra la capanna alcuni Angeli che cantano; e tutta l'opera
30   fu di colorito molto bello e che ha assai rilievo.
    Nel medesimo tempo, fatta una tavola che andò a Pistoia, mise
    mano a due altre per la Compagnia di S. Zanobi, che è a canto alla
    canonica di Santa Maria del Fiore, le quali avevano a mettere in
    mezzo la Nunziata che già vi fece, come si disse nella sua
35   Vita, Mariotto Albertinelli. Condusse dunque Ridolfo a fine con
    molta sodisfazione degl'uomini di quella Compagnia le due tavole,
    facendo in una San Zanobi che risuscita nel borgo degl'Albizi di Fio-
    renza un fanciullo, che è storia molto pronta e vivace, per esservi
    teste assai ritratte di naturale et alcune donne che mostrano viva-
40   mente allegrezza e stupor[e] nel vedere risuscitare il putto e tornargli
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