Volume 5

Edizione Giuntina
    possibile che un artefice tanto nominato, e il quale mise in Milano
    il buon disegno, avesse fatto sì poche opere quante quelle erano che
    mi erano venute a notizia. Poi dunque che ebbe dipinto in Roma, co-
    me s'è detto, per papa Nicola Quinto alcune camere, e finito in
5   Milano sopra la porta di San Sepolcro il Cristo in iscorto, la Nostra
    Donna che l'ha in grembo, la Maddalena e San Giovanni, che fu
    opera rarissima, dipinse nel cortile della Zecca di Milano a fresco,
    in una facciata, la Natività di Cristo nostro Salvatore; e nella chiesa
    di Santa Maria di Brera, nel tramezzo, la Natività della Madonna et
10   alcuni Profeti negli sportelli dell'organo, che scortano al disotto in
    su molto bene, et una prospettiva che sfugge con bell'ordine otti-
    mamente: di che non mi fo maraviglia, essendosi costui dilettato
    et avendo sempre molto ben posseduto le cose d'architettura. Onde
    mi ricordo aver già veduto in mano di Valerio Vicentino un molto
15   bel libro d'antichità, disegnato e misurato di mano di Bramantino,
    nel quale erano le cose di Lombardia e le piante di molti edifizii no-
    tabili, le quali io disegnai da quel libro, essendo giovinetto. Eravi
    il tempio di Santo Ambrogio di Milano, fatto da' Longo-
    bardi, e tutto pieno di sculture e pitture di maniera greca, con una
20   tribuna tonda assai grande, ma non bene intesa quanto all'architet-
    tura: il qual tempio fu poi al tempo di Bramantino rifatto col suo
    disegno con un portico di pietra da un de' lati, e con colonne a tron-
    coni a uso d'alberi tagliati che hanno del nuovo e del vario. Vi era
    parimente disegnato il portico antico della chiesa di San Lorenzo
25   della medesima città, stato fatto dai Romani, che è grand'opera, bella
    e molto notabile; ma il tempio che vi è della detta chiesa è della ma-
    niera de' Gotti. Nel medesimo libro era disegnato il tempio di Santo
    Ercolino, che è antichissimo e pieno d'incrostature di marmi e stuc-
    chi molto ben conservatisi, et alcune sepolture grandi di granito.
30   Similmente il tempio di San Piero in Ciel d'Oro di Pavia, nel qual
    luogo è il corpo di Santo Agostino in una sepoltura che è in sagrestia
    piena di figure piccole, la quale è di mano, secondo che a me pare,
    d'Agnolo e d'Agostino scultori sanesi. Vi era similmente disegnata
    la torre di pietre cotte, fatta dai Gotti, che è cosa bella, veggendosi
35   in quella, oltre l'altre cose, formate di terra cotta e dall'antico alcune
    figure di sei braccia l'una, che si sono insino a oggi assai bene man-
    tenute; et in questa torre si dice che morì Boezio, il quale fu sotterrato
    in detto San Piero in Ciel d'Oro, chiamato oggi Santo Agostino, dove
    si vede insino a oggi la sepoltura di quel sant'uomo con la inscrizione
40   che vi fece Aliprando, il quale la riedificò e restaurò l'anno 1222.
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