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Ma sopra tutti gli ha fatto onore et è stata eccellentissima nella pit- |
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tura Sofonisba Angusciola cremonese con tre sue sorelle; le quali |
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virtuosissime giovani sono nate del signor Amilcare Angusciola e |
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della signora Bianca Punzona, ambe nobilissime famiglie in Cremona. |
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Parlando dunque di essa signora Sofonisba, della quale dicemmo al- |
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cune poche cose nella Vita di Properzia bolognese, per non saperne |
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allora più oltre, dico aver veduto quest'anno in Cremona di mano di |
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lei in casa di suo padre e in un quadro fatto con molta diligenza, |
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ritratte tre sue sorelle in atto di giocare a scacchi, e con esso loro una |
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vecchia donna di casa, con tanta diligenza e prontezza, che paiono |
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veramente vive e che non manchi loro altro che la parola. In |
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un altro quadro si vede ritratto dalla medesima Sofonisba il signor |
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Amilcare suo padre, che ha da un lato una figliuola di lui, sua sorella, |
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chiamata Minerva, che in pitture e in lettere fu rara, e dall'altro |
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Asdrubale figliuolo del medesimo et a loro fratello; et anche questi |
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sono tanto ben fatti, che pare che spirino e sieno vivissimi. In Pia- |
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cenza sono di mano della medesima, in casa del signor archidiacono |
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della chiesa maggiore, due quadri bellissimi; in uno è ritratto esso si- |
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gnore e nell'altro Sofonisba: l'una e l'altra delle quali figure non |
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hanno se non a favellare. Costei essendo poi stata condotta, come si |
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disse di sopra, dal signor duca d'Alva al servigio della reina di |
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Spagna, dove si truova al presente con bonissima provisione e molto |
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onorata, ha fatto assai ritratti e pitture che sono cosa maravigliosa. |
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Dalla fama delle quali opere mosso papa Pio IIII, fece sapere a Sofo- |
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nisba che disiderava avere di sua mano il ritratto della detta serenis- |
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sima reina di Spagna. Per che avendolo ella fatto con tutta quella di- |
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ligenza che maggiore le fu possibile, glielo mandò a presentare in |
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Roma, scrivendo a Sua Santità una lettera di questo preciso tenore: |
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«Padre Santo, dal reverendissimo nunzio di Vostra Santità intesi |
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ch'Ella disiderava un ritratto di mia mano della Maestà della reina |
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mia signora. E comeché io accettassi questa impresa in singolare gra- |
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zia e favore, avendo a servire alla Beatitudine Vostra, ne dimandai |
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licenza a Sua Maestà, la quale se ne contentò molto volentieri, ricono- |
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scendo in ciò la paterna affezione che Vostra Santità le dimostra; et |
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io con l'occasione di questo cavaliero gliele mando. E se in questo |
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averò sodisfatto al disiderio di Vostra Santità, io ne riceverò infinita |
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consolazione, non restando però di dirle che, se col pennello si potesse |
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così rappresentare agl'occhi di Vostra Beatitudine le bellezze dell'a- |
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nimo di questa serenissima reina, non potria veder cosa più mara- |
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vigliosa. Ma in quelle parti, le quali con l'arte si sono potute figurare, |