Volume 5

Edizione Giuntina
    Ma sopra tutti gli ha fatto onore et è stata eccellentissima nella pit-
    tura Sofonisba Angusciola cremonese con tre sue sorelle; le quali
    virtuosissime giovani sono nate del signor Amilcare Angusciola e
    della signora Bianca Punzona, ambe nobilissime famiglie in Cremona.
5   Parlando dunque di essa signora Sofonisba, della quale dicemmo al-
    cune poche cose nella Vita di Properzia bolognese, per non saperne
    allora più oltre, dico aver veduto quest'anno in Cremona di mano di
    lei in casa di suo padre e in un quadro fatto con molta diligenza,
    ritratte tre sue sorelle in atto di giocare a scacchi, e con esso loro una
10   vecchia donna di casa, con tanta diligenza e prontezza, che paiono
    veramente vive e che non manchi loro altro che la parola. In
    un altro quadro si vede ritratto dalla medesima Sofonisba il signor
    Amilcare suo padre, che ha da un lato una figliuola di lui, sua sorella,
    chiamata Minerva, che in pitture e in lettere fu rara, e dall'altro
15   Asdrubale figliuolo del medesimo et a loro fratello; et anche questi
    sono tanto ben fatti, che pare che spirino e sieno vivissimi. In Pia-
    cenza sono di mano della medesima, in casa del signor archidiacono
    della chiesa maggiore, due quadri bellissimi; in uno è ritratto esso si-
    gnore e nell'altro Sofonisba: l'una e l'altra delle quali figure non
20   hanno se non a favellare. Costei essendo poi stata condotta, come si
    disse di sopra, dal signor duca d'Alva al servigio della reina di
    Spagna, dove si truova al presente con bonissima provisione e molto
    onorata, ha fatto assai ritratti e pitture che sono cosa maravigliosa.
    Dalla fama delle quali opere mosso papa Pio IIII, fece sapere a Sofo-
25   nisba che disiderava avere di sua mano il ritratto della detta serenis-
    sima reina di Spagna. Per che avendolo ella fatto con tutta quella di-
    ligenza che maggiore le fu possibile, glielo mandò a presentare in
    Roma, scrivendo a Sua Santità una lettera di questo preciso tenore:
    «Padre Santo, dal reverendissimo nunzio di Vostra Santità intesi
30   ch'Ella disiderava un ritratto di mia mano della Maestà della reina
    mia signora. E comeché io accettassi questa impresa in singolare gra-
    zia e favore, avendo a servire alla Beatitudine Vostra, ne dimandai
    licenza a Sua Maestà, la quale se ne contentò molto volentieri, ricono-
    scendo in ciò la paterna affezione che Vostra Santità le dimostra; et
35   io con l'occasione di questo cavaliero gliele mando. E se in questo
    averò sodisfatto al disiderio di Vostra Santità, io ne riceverò infinita
    consolazione, non restando però di dirle che, se col pennello si potesse
    così rappresentare agl'occhi di Vostra Beatitudine le bellezze dell'a-
    nimo di questa serenissima reina, non potria veder cosa più mara-
40   vigliosa. Ma in quelle parti, le quali con l'arte si sono potute figurare,
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